Cardellicchio: «Taranto, una città meravigliosa ma anche impegnativa»

Cardellicchio: «Taranto, una città meravigliosa ma anche impegnativa»
di Giovanni Camarda
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Venerdì 24 Dicembre 2021, 11:09

Commissario Cardellicchio, è passato un mese dal suo arrivo. Come è stato l’impatto con la città?
«Direi il migliore possibile. Taranto è meravigliosamente bella, ha un clima dolce, a parte qualche giornata di forte vento, i tarantini sono cordiali. Non potevo sperare in niente di meglio».
Ha avuto modo di andare un po’ in giro?
«Poco, per la verità. Mi ha però colpito la maestosità del Castello Aragonese, l’incanto della marineria e gli aspetti perfettamente rappresentati nel simposio sui beni archeologici che ha dato un po’ la cifra dell’unicità di Taranto, con questi suoi due mari. Tutto veramente bello. E per me anche sorprendente visto che non la conoscevo direttamente».
Che situazione ha trovato a Palazzo di Città?
«Ho accettato l’incarico senza alcun indugio, pur nella consapevolezza della gravosità dell’impegno. Però ho subito trovato un clima di collaborazione e di sostegno. Siamo determinati a portare avanti il lavoro che ci attende in un tempo evidentemente determinato».
Come ha organizzato il lavoro?
«Intanto devo dire grazie al prefetto Demetrio Martino, che già conoscevo, il quale ci sta supportando in ogni modo possibile. Mi sono circondato di persone che conoscono Taranto e nelle ultime ore abbiamo anche allargato la “squadra” con l’arrivo del viceprefetto Daniela Buccoliero, che si occuperà di Servizi sociali, Urbanistica e Lavori pubblici, affiancando la dottoressa Maria Luisa Ruocco (Affari generali, Polizia locale, Pubblica Istruzione e Ambiente) e il dottor Michele Albertini (Entrate, Patrimonio, Partecipate). Il lavoro da fare è enorme e c’è bisogno di essere attrezzati».
La sua prima ordinanza è stata quella sull’obbligo delle mascherine all’aperto, soprattutto nelle vie dello shopping. Come è nata?
«Abbiamo atteso qualche giorno rispetto ad altre città perché volevo dei riferimenti concreti dalla Polizia municipale, per capire meglio come e dove intervenire. Il nostro provvedimento cerca di essere equilibrato perché vogliamo che la gente si renda conto dei rischi senza per questo sentirsi oppressa dalle restrizioni. È un momento complicato, per cui credo che serva anche buon senso e comprensione».
Strettamente connessa a questo tema è la situazione che stanno vivendo i commercianti, ai quali erano state concesse agevolazioni circa l’occupazione del suolo pubblico. Misura ora in scadenza: ha già deciso come regolarsi su eventuali proroghe?
«Quella dell’utilizzo del suolo pubblico è una situazione incandescente. Abbiamo già avuto quattro riunioni con i dirigenti del settore, ho partecipato ad un incontro del Comitato in Prefettura. La possibilità di sfruttare i dehors è un sostegno importante per le attività. Per questo, senza cercare soluzioni cervellotiche, ci adegueremo alle indicazioni date dal Governo e attuate anche da altre città, in modo omogeneo».
Appena arrivato ha dovuto affrontare la “crisi” innescata dalle novità sulle strisce blu in città. È stato da più parti sollecitato a ritoccare quella delibera: come si comporterà?
«Intanto stiamo avviando una nuova area con strisce bianche in uno spazio libero nell’area portuale, per cercare di alleviare i disagi».
Ci sono però le proteste dei residenti nelle vie meno centrali che lamentano la drastica riduzione dei posti free a loro disposizione senza poter usufruire di permessi...
«Me ne rendo conto. Per questo ho chiesto a Kyma Mobilità una ricognizione con dei dati precisi sugli spazi e sui numeri. Dopo di che tireremo le somme per cercare di omogeneizzare i pagamenti ed evitare che alcuni cittadini si sentano discriminati».
Che cosa sta ipotizzando?
«Mi dicono che in quelle aree il rapporto strisce blu-strisce bianche era al 50%. Adesso la situazione dovrebbe essere cambiata per cui ritengo ci possa essere una rimodulazione degli abbonamenti, per esempio. Ma abbiamo bisogno di avere elementi certi per poter intervenire».
Fin dal suo insediamento, è stato subissato da richieste di incontri, in particolare da esponenti dei partiti. Ne ha ricevuti finora?
«Sì, certo. Per cominciare mi ha contattato il presidente della Regione Emiliano esprimendomi massima disponibilità e sottolineando il suo legame molto forte con Taranto. Ho incontrato i consiglieri regionali, l’ex sindaco Rinaldo Melucci, sto cercando di ascoltare tutti. Naturalmente mi sono anche confrontato con le forze dell’ordine, la magistratura, la Camera di Commercio, l’Autorità portuale. Ho riscontrato grande spirito di collaborazione e questo mi conforta».
Avrà trovato una serie di dossier aperti, dal Cis al Pnrr. A quali in particolare ha dato attenzione in questo primo mese scarso da commissario al Comune?
«Ho preso atto, in effetti, che esistono questioni aperte estremamente impegnative alle quali stava lavorando l’amministrazione prima di quanto accaduto. Premetto che ho il massimo rispetto per il lavoro che hanno svolto. Finora il nostro impegno si è concentrato in particolare su due fronti. Il primo è quello del tavolo Cis: ho partecipato ad una prima riunione dalla quale mi pare siano scaturiti risultati importanti (il riferimento è all’investimento nell’ex Yard Belleli e all’acquario multimediale -ndr). E poi ci stiamo occupando del dossier sui Giochi del Mediterraneo che, lo voglio sottolineare, sono praticamente domani alla luce dell’importanza dell’evento e della mole di cose da fare».
Come state procedendo?
«Ho già avuto dei contatti con Asset, con il responsabile Sannicandro che già conoscevo. C’è l’impegno per creare qui, in città, la casa organizzativa che secondo me non può stare da nessun’altra parte. Ovviamente c’è bisogno della disponibilità di risorse importanti e da questo punto di vista attendiamo segnali dal Governo nella Finanziaria».
Un impegno che evidentemente in questi mesi l’assorbirà completamente...
«Sì, è così. Però l’avevo immaginato, sapevo di dovermi dedicare totalmente a questa esperienza, sacrificando tutto il resto. Ci sono abituato, come sono abituato a stare da solo, lontano dalla mia famiglia, dagli affetti. Ma uno come me vive un po’ da zingaro ed è giusto non far pesare su altri certe situazioni».
Se la sente di fare un augurio ai tarantini in occasione delle feste?
«Vorrei dire loro solo di essere consapevoli della ricchezza infinita che il Signore ha donato a questa città e in fondo a tutti gli italiani: possiamo vivere nel Paese più bello del mondo.

Dovremmo rendercene conto un po’ di più e apprezzarlo. Tanti auguri».

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