«I miei cani sbranati da lupi ma per tutelarci dobbiamo riportarli nel loro habitat»

«I miei cani sbranati da lupi ma per tutelarci dobbiamo riportarli nel loro habitat»
di Nazareno DINOI
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Giovedì 27 Settembre 2018, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 18:00

«I lupi hanno sbranato i miei tre cani, tra cui un Maremmano». A scriverlo sul proprio profilo social è il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori delle provincie di Taranto e Brindisi, Pietro De Padova.
L'imprenditore-sindacalista si riferisce ad un recente episodio avvenuto nelle campagne di Avetrana dove possiede un'azienda olivicola.
Sarebbe stato lì che i lupi avrebbero fatto scempio di tre cani che vivevano nella sua casa-azienda. De Padova che con l'associazione di categoria porta avanti la battaglia sui danni provocati alle imprese agricole e zootecniche dagli animali selvatici, ha reso nota la notizia dell'uccisione dei tre animali per rispondere ad un commentatore secondo il quale la soluzione naturale al problema dei danneggiamenti attribuiti ai lupi, sarebbe di dotare le aziende di cani-guardiani che «per la loro genetica scrive sono predisposti per tali problematiche».
La risposta di De Padova è stata questa. «Non è molto semplice come dice lei, hanno sbranato anche i miei tre cani guardiani tra cui un maremmano; amo i cani prosegue il commento - e quando vedi i tuoi amici a quattro zampe sbranati, la visione delle cose da fare non è aumentare il numero di cani maremmani, ma portare il lupo nel suo habitat».
Partendo dall'accertata presenza di un branco di lupi che da mesi si aggira nei campi tra Manduria, Avetrana e Porto Cesareo, il numero uno della Confederazione degli imprenditori agricoli delle due province Taranto e Brindisi, giusto una settimana priva aveva pubblicato un suo intervento che documentava fotograficamente il danno provocato da lupi ed altri animali selvatici agli impianti irrigui del territorio.
Secondo De Padova, le tubature trovate rotte da cui si perde una quantità consistente di acqua, sono il risultato dei morsi di animali in cerca d'acqua.
«Invito chi di competenza scriveva De Padova in quella occasione -, a mettere in sicurezza i luoghi da questa improvvisa presenza e porre rimedio ad eventuali danni arrecati o meglio ad evitare il verificarsi di questi spiacevoli eventi; se vi sono animali protetti come il Lupo - prosegue De Padova - vanno risarciti i danni che arrecano e vanno tutelati anche tutti gli altri animali domestici, da cortile e gli allevamenti».
La consapevolezza del «rischio lupi» nell'estremo versante orientale della provincia jonica, trae origine dal ritrovamento nelle campagne di Avetrana, il 10 settembre scorso, di un cucciolo di lupo ferito.
Prelevato dai carabinieri del gruppo forestale, l'animale è stato affidato ai veterinari dell'Osservatorio faunistico regionale di Bitetto, in provincia di Bari.

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