I lidi riaprono col problema della carenza del personale: nessuno vuole farsi assumere

I lidi riaprono col problema della carenza del personale: nessuno vuole farsi assumere
di Lucia J.IAIA
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Domenica 24 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:58

Conto alla rovescia. Dopo il flop di pasquetta a causa del maltempo, la stagione turistica prova a decollare in questo fine settimana e nel prossimo, quello dell’1 maggio. Lungo le coste della provincia di Taranto, c’è fermento tra i gestori dei locali e degli stabilimenti balneari. Nessuno vuole farsi trovare impreparato o sbagliare nemmeno un colpo dopo il lungo letargo invernale.

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Il problema

L’ordinanza regionale ha fissato la data del 1 maggio come start ufficiale, anche se per praticare l’elioterapia si può anticipare. Da qualche settimana quindi, nei lidi tarantini sono state avviate le consuete operazioni di ripristino anche se, a dire il vero, in pochi riusciranno ad aprire già da domani.
Al via su oltre 70 stabilimenti ufficiali, saranno solo una decina. Tra questi, il lido Boomerang nella marina di Ginosa, il Canneto beach nella marina di Leporano dove si svolgerà l’evento “A sud del mondo” con dj set, laboratori per bambini, spettacoli di falconeria e tanto altro. Ma saranno attivi da domani anche lo Yacting Club, il lido Gandoli e il Fuori Rotta di Campomarino. Sicuramente, la voglia di ricominciare non manca, a fronte però di un problema molto serio con cui gran parte degli imprenditori del turismo sta facendo i conti da tempo: la carenza di personale. Ancora una volta, la denuncia di una situazione considerata al limite, giunge dal sindacato dei balneari. 
«Per poter avviare il periodo di balneazione – spiega Vincenzo Leo, presidente provinciale del sib – non basta l’ordinanza regionale ma occorre reperire bagnini perché è d’obbligo attivare il servizio di salvataggio. Al momento, nella provincia di Taranto, sta per terminare un corso di formazione per chi vuole fare questo lavoro, però io e i miei colleghi stiamo già notando che permane la penuria di lavoratori nel settore. A dimostrarlo, la giornata di recruiting che si è svolta di recente in ConfCommercio dove su 260 curricula inviati, si sono presentati solo 15 ragazzi. L’assenza di personale è uno scandalo che va evidenziato perché è intollerabile il fatto che un ventenne o trentenne non abbia quella forza interiore per formarsi, costruirsi un futuro e puntare sul turismo che è vita nel nostro territorio». 

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Proprio la difficoltà quindi, di assumere personale sta di fatto, frenando e rallentando le aperture degli stabilimenti. «C’è molto lavoro da fare ma pochissime persone disposte a farlo», insiste Leo. Più volte, i gestori di attività stagionali sono accusati di pagare stipendi bassi ai loro dipendenti, pretendendo lunghi orari di lavoro.
«Non è assolutamente vero – prosegue Leo – uno stipendio medio si aggira intorno ai 1300 euro. Non mi pare sfruttamento questo. Il vero problema resta il reddito di cittadinanza che ha affossato il futuro dei giovani. Sta venendo su una generazione senza arte e né parte. Non è una questione politica, ma sociale».
Al Tayga beach nella marina di Maruggio, il titolare Biagio Fiorino evidenzia le stesse difficoltà raccontate da Leo. «Noi apriremo il 1 maggio con l’evento Sky n Sand, dj set dalle ore 16 e poi tutti i giorni con i servizi di spiaggia e ristorante. Prevediamo un buon inizio e confidiamo nel ritorno degli stranieri dopo due anni perché sono loro che danno un valore aggiunto non indifferente anche in bassa stagione e nei giorni infrasettimanali. In più, abbiamo implementato il servizio in spiaggia con postazioni vip e servizio ristorazione sotto il proprio ombrellone. Per il recruiting, ci siamo mossi con largo anticipo ma avremo personale che arriva da fuori regione.

I ragazzi del posto vedono il lavoro nel turismo come un ripiego, evidentemente ancora inconsapevoli del grandissimo valore di questo settore. Occorre formazione ma le politiche di assistenza, come il reddito di cittadinanza, vanno in direzione opposta».

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Un grande ritorno quest’anno sono anche i matrimoni in spiaggia. «Sì – sottolinea Fiorino – noi ne abbiamo già 15 in programma e siamo davvero contenti di questa significativa ripresa». Le aspettative in generale, sono dunque buone. 
Le prossime giornate di festa rappresentano un primo banco di prova anche perché le regole anti Covid sono meno stringenti degli ultimi due anni precedenti. Bisognerà comunque, attendere almeno la metà di maggio per un complessivo avvio della stagione balneare nei lidi.

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