«Ho messo una bomba all'Eni», ma era un falso allarme: denunciato

«Ho messo una bomba all'Eni», ma era un falso allarme: denunciato
di Francesco CASULA
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Giovedì 12 Settembre 2019, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 12:49

È stato denunciato per violenza privata e procurato allarme il 41enne di Leporano che ieri ha annunciato di aver piazzato una bomba all'interno dello stabilimento Eni di Taranto. L'uomo, un operaio elettricista dell'ex Ilva, ha pubblicato sulla propria pagina facebook un messaggio che ha immediatamente generato paura e ha trasformato in un incubo l'11 settembre di una parte del capoluogo ionico.

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Sul social network è infatti apparso intorno alle 15, orario di chiusura del turno in fabbrica del 41enne, il suo messaggio: Bene, ho finito di piazzare l'ordigno sotto le cisterne dell'Eni di Taranto. Il timer l'ho regolato per le 17. Due ore dovrebbero bastare per allontanarmi. Immediato è partito il tam tam tra gli utenti che hanno visualizzato l'inquietante annuncio che in brevissimo tempo è finito anche all'attenzione delle forze dell'ordine e dei vertici della Raffineria. L'Eni ha così disposto l'immediata evacuazione della zona portuale e degli altri reparti che si trovavano nelle vicinanze degli impianti in cui vengono stoccate le materie prime. Anche i lavoratori dell'ex Ilva che operano all'interno degli sporgenti del porto sono stati costretti ad allontanarsi dal posto di lavoro. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i carabinieri del Nucleo Investigativo di Taranto e i colleghi artificieri della sezione investigazioni scientifiche che con il personale di vigilanza delle aziende Eni e ArcelorMittal, che gestisce lo stabilimento siderurgico ionico, ha setacciato l'area indicata dall'uomo, ma senza trovare fortunatamente alcun ordigno.

Contemporaneamente gli investigatori si sono messi sulle tracce del 41enne e con un'indagine lampo sono riusciti risalire alla sua identità: l'uomo è stato infatti ritrovato poco dopo a casa dei genitori ed è stato condotto in caserma per essere interrogato. Ai militari ha ammesso le proprie responsabilità rispetto a quanto gli veniva contestato: ha infatti confessato di aver pubblicato il post sulla sua pagina del social network (n seguito rimosso) e ha però aggiunto che si trattava semplicemente di un falso allarme. Alle domande incalzanti degli investigatori chiedevano spiegazioni sul motivo di quella idea di cattivo gusto ha candidamente spiegato che aveva voluto diffondere quell'allarme per un non meglio precisato senso di frustrazione personale e desiderio di rivalsa nei confronti della città di Taranto.

L'Eni nel pomeriggio ha diffuso una nota nella quale ha confermato che tutto il personale giornaliero e delle imprese si legge nel comunicato che opera nella raffineria di Taranto è stato invitato a lasciare il posto di lavoro al fine di consentire i controlli delle forze dell'ordine a seguito di una segnalazione in cui si annunciava il posizionamento di un ordigno esplosivo all'interno del sito. Tutti gli impianti ha aggiunto l'azienda sono sempre rimasti in marcia regolare, guidati e controllati dalle sale controllo che sono bunkerizzate.

Sono in corso tutti gli accertamenti in totale sicurezza, la situazione è sotto controllo. Intorno alle 18 di ieri, i lavoratori sono tornati al proprio posto e l'attività lavorativa è ripresa normalmente.

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