Grazie alla vela 35 ragazzi con problemi psichici hanno riscoperto il sapore della libertà

Grazie alla vela 35 ragazzi con problemi psichici hanno riscoperto il sapore della libertà
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Mercoledì 31 Ottobre 2018, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 18:33
E' stata un'esperienza meravigliosa. A Taranto 35 ragazzi con problematiche psichiche hanno partecipato per tre mesi al progetto no profit “Salpiamo”, un corso di  velaterapia. L’esperienza della vela è stata infatti utilizzata come mezzo terapico e stimolante. Salpiamo è un progetto destinato prevalentemente ad adulti di età compresa tra i 18 e i 40 anni del territorio tarantino provenienti dalle Strutture Riabilitative, che propone un’alternativa e un sostegno alle famiglie dei pazienti con problemi psichici; coinvolge cooperative e associazioni e non in ultimo si rivolge alla comunità e al territorio. L’obiettivo è quello di sensibilizzare e informare, abbattere i pregiudizi che sussistono rispetto al tema del disagio mentale in genere.
Per fare in modo che il progetto si realizzasse, il team di Salpiamo – che ha visto capofila e ideatore Giovanni De Pasquale di Ionian Sea, appassionato professionista del mondo della vela e Istruttore Fiv (Federazione Italiana Vela) – ha avviato una campagna di crowdfunding su una importante piattaforma a livello nazione ed internazionale. Questa raccolta fondi è servita a garantire l’attività gratuita ai soggetti coinvolti, ai ragazzi e ai loro familiari, che hanno potuto vivere un’esperienza diversa dal comune, a contatto con la natura e i suoi elementi come il mare, il vento attraverso la barca a vela.
L’obiettivo era regalare a ciascun partecipante un sogno che avesse il sapore del benessere e della libertà, quella stessa libertà che il mare è capace di regalare in maniera incondizionata. L’esperienza unica della navigazione ha influito in positivo sia sul benessere psichico ed emotivo, che su tutte le abilità coinvolte oltre che sull’autodeterminazione dei partecipanti.
Il progetto, che ha previsto un corso con 160 ore di navigazione, ha visto la presenza di istruttori e psicologi. «Siamo felici di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati – commenta Giovanni De Pasquale – vale a dire, creare un nuovo modello di welfare che si fondi sul rispetto delle persone e del gruppo. Il successo di questa iniziativa ci ha portato a pensare alla costituzione di un’associazione che possa coinvolgere altre categorie sociali, ampliando la platea dei destinatari, magari in collaborazione con ulteriori enti e associazioni. Tra l’altro, Taranto è una città sul mare, perché dunque non usarlo come mezzo di inclusione sociale e per scopi terapeutici. Quello che è certo è che andremo avanti, abbiamo già messo a punto i progetti per il 2019».  «Il progetto Salpiamo ha permesso agli utenti di essere integrati sia in ottica sociale che in ottica individuale al pari di qualunque cittadino – commenta la dottoressa Maria Nacci, direttore del Dip. Salute Mentale Asl di Taranto – ed annulla qualunque differenza. Ci auguriamo di ripeterlo e di ampliarlo sempre a più soggetti».
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