Grandine e piogge sulla Puglia: danni ai vigneti e alle piantagioni. «Un anno intero perso»

Grandine e piogge sulla Puglia: danni ai vigneti e alle piantagioni. «Un anno intero perso»
di Giuseppe MARTELLA
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Domenica 29 Maggio 2022, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 13:00

Chicchi di grandine si sono abbattuti oggi pomeriggio nel Tarantino e più precisamente nella zona tra Mottola- San Basilio – Palagianello. Colpiti vigneti, piantagioni di cereali e frutteti. Il caldo anomalo dei giorni scorsi ha prodotto gli effetti più nefasti. Per la pioggia, inoltre, a Castellaneta marina un’auto è rimasta bloccata nel sottopasso su Lungomare degli Eroi. Sono intervenuti Vigili del fuoco e Polizia locale. 

 

L'incubo per gli agricoltori

La grandine è infatti l’evento atmosferico più temuto in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi dove le colture sono in fioritura.

Qualche fulmine è caduto a terra nella zona alta della città di Mottola, ma per fortuna non si registrano danni a persone.

«Un intero anno di lavoro distrutto dalla grandine. Vigneti, uliveti, campi di grano, frutteti e ortaggi: nell'area occidentale di Taranto sono stati devastati dai chicchi di ghiaccio che si sono abbattuti ieri su Mottola, San Basilio, Palagianello, Castellaneta, mentre veri e propri nubifragi hanno colpito anche Castellaneta Marina (allagati i sottopassaggi di accesso alla marina) e altre zone del comprensorio». Lo riferisce Pietro De Padova, presidente dell'area Due Mari (Taranto-Brindisi) di Cia Agricoltori Italiani. L’auspicio è che le istituzioni facciano il possibile per tentare il riconoscimento dello stato di calamità naturale, affinché gli agricoltori possano ricevere almeno dei ristori in un momento già molto difficile.

Le previsioni

Nei prossimi sette giorni temperature roventi interesseranno l'intera regione: l'estate scoppierà in anticipo, già nei primi giorni di giugno, tutta colpa dell'anticiclone africano che soffierà sui territori pugliesi.
Il meteorologo Giuseppe De Vitis, direttore di SuperMeteo:
«Da lunedì 30 maggio, si susseguiranno giornate roventi, con cielo sereno o poco nuvoloso sull'intera regione con foschie e nebbie dal mare verso le zone ioniche e la zona del Capo di Leuca; i venti deboli di scirocco porteranno a una primo aumento delle temperature che si attesterà sul paio di gradi centigradi. Da domani, martedì 31 maggio, il proscenio sarà tutto per l'anticiclone proveniente dall'Africa: «L'estate meteorologica 2022, in partenza dal primo giugno continua il meteorologo - comincerà sotto la spinta dell'alta pressione nordafricana che prenderà rapidamente vigore a partire dai bacini italiani occidentali per poi distendersi progressivamente a tutto il Paese. Il tempo sarà stabile e soleggiato con cielo per lo più lattiginoso da metà settimana a causa delle polveri sahariane in sospensione. Temperature in graduale e costante aumento, i valori saranno più accentuati dice ancora De Vitis - dalla metà della settimana».

Dalle previsioni è chiaro che l'intera regione sarà attraversata da un caldo non in linea con le medie stagionali: «Non è difficile prevedere che la Murgia e l'entroterra barese e tarantino, così come del resto la Capitanata foggiana, potranno registrare punte attorno ai 38 gradi nelle ore più calde della giornata. Nel brindisino e sino al Capo di Leuca e al Sud Salento sottolinea il direttore di SuperMeteo il termometro raggiungerà picchi appena più accettabili». Dalle previsioni meteorologiche stagionali sperimentali, dunque, la stagione estiva sarà caratterizzata dal caldo bollente africano. «Stando alle proiezioni tiene a precisare l'esperto i record si potrebbero registrare sull'Europa orientale e la Puglia potrebbe risentire di questa situazione generale. Le ondate di caldo potrebbero essere interrotte, però, da rovesci e temporali irregolari e grandinigeni, ma il sollievo termico sarebbe solo temporaneo».

È chiaro che queste sul lungo periodo sono previsioni ottenute da schemi matematici, qualcosa potrebbe cambiare col susseguirsi delle settimane: «Basta ricordare quanto accaduto l'anno scorso ribadisce De Vitis quando sino anche oltre la metà di giugno ci furono piogge e temperature basse. Le stesse poi si innalzarono d'improvviso e ci accompagnarono durante una delle estati più roventi mai registrate». Tra i dati particolari di questo periodo una temperatura del mare già più che mite: valori sui 21/22 gradi, tipici di un giugno inoltrato, che fanno venire meno la forza rinfrescante, almeno lungo le zone costiere, delle brezze marine se non altro durante le ore meno calde del giorno. «È di questi giorni poi, con il mare in superficie che registra ancora valori termici non troppo elevati e le temperature alte della terraferma, il fenomeno tipico della lupa di mare, la coltre di nebbia che si forma sul pelo dell'acqua e che poi venti educati spingono verso la costa spiega in conclusione De Vitis dando l'immagine di quella che crediamo essere una bolla di calore che riempie il cielo sopra le nostre teste, in particolare in prossimità delle coste ma capace, in condizioni particolari conclude il meteorologo di raggiungere anche aree più interne». Gli effetti del riscaldamento globale, insomma, si faranno sentire.

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