L’Autorità portuale si prepara all’8 giugno quando in mattinata di nuovo alla banchina San Cataldo attraccheranno due navi da crociera: una è la MSC Splendida, che sta scalando Taranto ogni settimana dal 6 aprile, l’altra è la Agean Odyssesy della compagnia Nobile Caledonia con 375 passeggeri. «Il traffico croceristico - spiega il presidente dell’Authority, Sergio Prete - sta andando bene e da questo mese in poi aspettiamo un incremento di passeggeri». Con Prete, però, si commenta la questione dell’approdo al porto di Taranto dei grandi yacht così come l’ha lanciata il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia. «È vero, la Puglia e il Sud offrono capacità limitate per questa tipologia di imbarcazioni - sostiene Prete -. Arriva sì qualche grande yacht al molo Sant’Eligio ma parliamo di numeri molto bassi anche perché bisogna che il porto abbia certe caratteristiche, dai fondali ai servizi».
I progetti
«Ma ai grandi yacht - aggiunge Prete - noi abbiamo pensato da tempo e ci sono due progetti che vanno a soddisfare quest’esigenza. Uno riguarda proprio l’ampliamento del molo Sant’Eligio, che è in itinere e a breve acquisiremo l’ultima autorizzazione. Con quest’intervento, avremo la possibilità di nuovi ormeggi. Potremo così accogliere imbarcazioni di varia natura, dalle più piccole alle grandi, e il lavoro consisterà nella realizzazione di un pontile che fungerà sia da frangiflutti che da postazione per gli ormeggi».
In Mar Piccolo
«L’altro progetto per la ricezione degli yacht - aggiunge Prete - riguarda invece la banchina torpediniere in Mar Piccolo. Anni fa abbiamo commissionato uno studio di fattibilità ad una società specializzata del settore ed è emersa la possibilità di dare a quell’area una vocazione turistica attraverso la localizzazione e lo stazionamento dei grandi yacht.
I lavori
«Bisognerà effettuare - spiega ancora il presidente dell’Authority - una riqualificazione ed una ristrutturazione importante di tutte le parti della banchina che sono evidentemente degradate e, in alcuni casi, anche crollate. Inoltre, bisognerà riqualificare i magazzini che insistono sull’area». Intanto, Mar Grande resta meta delle navi che, come se fossero una gigantesca bisarca, prelevano gli yacht da luoghi lontani e li trasferiscono nel Mediterraneo (con passeggeri ed equipaggio che poi raggiungono in aereo l’imbarcazione). Sono navi che si autoaffondano quando liberano in acqua gli yacht. «Non è un’attività che gestiamo come Authority - conclude Prete - ma sta continuando. A volte, queste imbarcazioni restano al largo anche qualche giorno e fanno rifornimenti e si approvvigionano di servizi prima di prendere il largo nel Mediterraneo».