Giochi 2026, fatto il check up sui 70 impianti da adeguare: ecco cosa serve

Giochi 2026, fatto il check up sui 70 impianti da adeguare: ecco cosa serve
di Nicola SAMMALI
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 08:38

Il masterplan dedicato alla ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 tornerà presto sul tavolo istituzionale per un nuovo aggiornamento, probabilmente già nei prossimi giorni.
L'emergenza Covid, in primavera, aveva rallentato alcuni passaggi chiave come la sottoscrizione dello statuto del Comitato organizzatore (a dicembre 2019 c'è stata la presentazione del logo dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026), che si è concretizzata poi il 9 giugno (il giorno dopo, in videoconferenza, c'è stato un confronto tra il sindaco Rinaldo Melucci e il governatore Michele Emiliano con il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora e il sottosegretario Mario Turco, alla presenza del ministero per il Sud, del presidente del Coni Giovanni Malagò, del presidente del Cip Luca Pancalli e di Elio Sannicandro di Asset, per fare il punto dopo il lockdown sulle questioni organizzative, formali, finanziarie e collaterali). L'8 luglio, invece, si è tenuta la prima seduta dell'assemblea dei soci e del consiglio direttivo del Comitato organizzatore (tra i temi affrontati anche la predisposizione del budget).


Da quel momento, ricorda proprio Sannicandro, l'urgenza è stata quella di sviluppare l'analisi dell'impiantistica esistente, in riferimento a quanto riportato nel dossier di candidatura. «Parliamo di una cinquantina di impianti gara - precisa il direttore generale di Asset - e di più di venti impianti per gli allenamenti: il sindaco di Taranto, in qualità di presidente del Consiglio direttivo del Comitato, aveva inviato una nota ai Comuni coinvolti nell'organizzazione dei Giochi affinché individuassero dei referenti per effettuare le verifiche richieste e raccogliere la documentazione sulle condizioni degli impianti esistenti».


Sulla base dei dati riportati è stato redatto un «quadro esigenziale», utile a capire quali interventi effettuare per adeguarli. «Gli obiettivi - prosegue Sannicandro - sono due: uno è quello di far funzionare gli impianti anche dopo la manifestazione sportiva, secondo gli standard delle federazioni nazionali e internazionali, e in questo caso parliamo di esigenze permanenti; poi ci sono le esigenze temporanee, finalizzate allo svolgimento dei Giochi, quali la sicurezza, le attrezzature per ciascuna disciplina, dal tabellone per il punteggio alla Var, ai fotofinish, e gli allestimenti dei campi gara coordinati sul piano dell'immagine».
Un esempio di esigenza temporanea potrebbe essere la predisposizione di una tribuna mobile per aumentare il numero di spettatori in un palazzetto, in modo da non caricare di costi la gestione post appuntamento internazionale.

Le schede completate sullo stato degli impianti sono «molto accurate» e saranno presentate «nei prossimi giorni sia al Comitato organizzatore che al Comitato internazionale, oltre che al Coni e alla Federazioni sportive».


L'incontro con il Comitato internazionale potrebbe esserci nella seconda metà di novembre, mentre Comuni, Regione, Coni e Governo potrebbero riunirsi a breve per un confronto tecnico sul quadro esigenziale, sia permanente che temporaneo (successivamente verranno coinvolte le Federazioni per una serie di sopralluoghi presso gli impianti individuati: la logica è quella di ottimizzare gli impianti esistenti nonché i costi).
Il dialogo con il governo riguarderà le risorse destinate all'impiantistica (compresi gli impianti da realizzare ex novo): i costi stimati per i Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 ammonterebbero a 250 milioni di euro. Di questi, 100 ne dovrebbe stanziare il governo, 80 la Regione Puglia, con la restante parte suddivisa tra enti locali e privati. L'emergenza Covid, però, potrebbe incidere sulle possibilità di finanziamento da parte dei Comuni, e questo implicherebbe di conseguenza un maggiore impegno di spesa da parte del Governo: su questo punto la discussione è aperta.

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