Giochi del Mediterraneo, ok ai soldi. Il sindaco: «Ora bisogna accelerare sul dossier», si entra nella fase concreta dei lavori

Giochi del Mediterraneo, ok ai soldi. Il sindaco: «Ora bisogna accelerare sul dossier», si entra nella fase concreta dei lavori
di Nicola SAMMALI
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:52

«Stiamo entrando in una fase molto concreta dei lavori, finalmente, e questo chiaramente si porta dietro certe complessità rispetto alle risorse finanziarie, ai progetti che dobbiamo mettere in campo, però è un punto di partenza significativo col governo». Il sindaco Rinaldo Melucci commenta così l’esito dell’incontro di martedì a Roma sui Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026: al tavolo erano presenti il ministro dello Sport Andrea Abodi e il ministro per il Sud Raffaele Fitto, il direttore generale del comitato organizzatore e di Asset Elio Sannicandro, il presidente del Coni Giovanni Malagò e in videocollegamento il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. 

La situazione

«Voglio ringraziare il ministro Fitto e il ministro Abodi, perché stanno dimostrando attenzione, molto pragmatismo - ha detto Melucci -: dobbiamo mettere a sistema, dando loro ogni chiarezza, anche le altre infrastrutture che si stanno realizzando a Taranto, per esempio a valere sulle misure del Cis. Conserviamo ottimismo, adesso c’è da correre però: siamo molto concentrati sul lavoro.

Col ministro ci rivedremo ogni quindici giorni e credo che d’ora in avanti non si scherza: bisogna andare molto rapidi e molto concreti sul dossier».

Il finanziamento da 150 milioni di euro stanziato a marzo 2022 non è a rischio, secondo le rassicurazioni arrivate, e presto quindi ci sarà il decreto attuativo che sbloccherà l’erogazione delle risorse; ma il governo ha chiesto un quadro dettagliato sugli aspetti organizzativi dei Giochi, non solo in relazione all’impiantistica ma anche alle infrastrutture complementari. 
Gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento del dossier sui Giochi del Mediterraneo saranno periodici, e questo perché il governo è chiamato a intervenire su aspetti che vanno oltre le competenze di Regione e Comuni. Come ha riferito a caldo Sannicandro, infatti, l’esecutivo sta dimostrando attenzione su ogni aspetto: questo significa che la posta in palio è alta, perché ne va della credibilità del Paese. Mancano tre anni e pochi mesi all’appuntamento con l’evento sportivo multidisciplinare, che conta circa 4mila atleti e 26 Paesi partecipanti: il tempo corre.
Intanto, pochi giorni fa, è stato pubblicato il bando di concorso per la ricerca di una progettazione di livello internazionale per la realizzazione della piscina olimpica nell’area prospiciente Torre d’Ayala, che sarà un segno architettonico visibile dal mare. Il progetto rappresenta un impianto bandiera per la manifestazione e la città, e sarà un punto di riferimento per lo sport del nuoto italiano. Il 14 aprile sarà pubblicata la graduatoria finale e proclamato il gruppo vincitore che entro il 23 giugno dovrà trasmettere il progetto completo di fattibilità tecnico-economica propedeutico all’appalto dei lavori. 


Lo Stadio del Nuoto prevede la possibilità di svolgimento di manifestazioni internazionali grazie a due vasche da 50 metri, di cui una coperta e l’altra scoperta, oltre ai servizi di supporto per gli atleti e per il pubblico con differenziazione dei percorsi. Sarà il primo impianto dotato di standard olimpici dell’intera Puglia, un modello di rigenerazione urbana del quartiere. Nei prossimi mesi, e comunque entro quest’anno, sarà completato l’impianto gioiello dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026: il nuovo stadio di atletica leggera “Valente”, al quartiere Salinella. Una struttura moderna, all’avanguardia, perfettamente in linea con le rigidissime prescrizioni delle federazioni per il regolare svolgimento delle competizioni nazionali e internazionali. Diventerà il cuore pulsante dello sport a Taranto, nonché un’opera che riqualificherà la stessa periferia, interessata anche dal progetto del nuovo stadio Iacovone. Le risorse attese consentiranno la riqualificazione e l’adeguamento degli impianti sportivi già esistenti (il 90 per cento), e la realizzazione di nuovi, così come previsto nel masterplan. 

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