​Ritardi sui finanziamenti, manca la firma sui 150 milioni del governo. E poi ne servono altri 120

Ritardi sui finanziamenti, manca la firma sui 150 milioni del governo. E poi ne servono altri 120
di Nicola SAMMALI
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Martedì 6 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:48

Per i Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 servono ulteriori 120 milioni oltre ai 150 già stanziati a marzo di quest’anno, per i quali però manca ancora la firma sul Dpcm che sbloccherebbe la copertura finanziaria.

L'allarme

Il direttore di Asset Sannicandro ha ammesso in audizione in commissione Bilancio alla Regione il ritardo accumulato, ma precisando che le progettazioni e la programmazione in capo all’Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio sono state espletate. «Il ritardo - ha detto - è scaturito dal reperimento delle risorse per la realizzazione ex novo della piscina olimpica di 50 metri e il centro nautico per vela, canoa e canottaggio, dove sarà ubicato anche il centro multimediale digitale, e l’adeguamento e recupero degli impianti sportivi esistenti. Sono stati stanziati i primi 150 milioni di euro, ma ne servono altri 120».

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Il tempo stringe ed è necessaria un’accelerata. «Rispetto al masterplan si sono accumulati dei ritardi, ma solo per l’acquisizione delle risorse, anche a causa delle emergenze che il governo e la Regione hanno affrontato. Gli avvicendamenti dei governi non ci hanno aiutato, perché ogni volta, anche se incolpevolmente, bisognava ricominciare daccapo», ha spiegato Sannicandro. 
«Il decreto con il ministro Carfagna era praticamente pronto, si era definito l’iter di concertazione con gli altri ministeri: ora la competenza è del ministro Fitto, al quale potremmo chiedere un incontro. Anche il ministro dello Sport Abodi ci ha chiesto informazioni, ma stiamo aspettando la firma del decreto. Non appena arriverà, darà la disponibilità diretta delle risorse ai soggetti attuatori, che dovrebbero essere i Comuni». 
Le progettazioni vanno comunque avanti, ha rassicurato Sannicandro: «Le più importanti, quelle che riguardano Taranto, ovvero la piscina e il centro nautico, proseguono grazie all’interazione di Asset con l’ufficio tecnico del Comune e dell’Autorità di sistema portuale, competente per la stazione ex Torpediniere».
Occorrono, quindi, altre risorse per completare il masterplan e concentrarsi sulla organizzazione: «Ho sollecitato i consiglieri regionali, perché servirebbero almeno 100/120 milioni in più - ha sottolineato Sannicandro - per completare gli interventi e magari inserirne altri che abbiamo dovuto tagliare. Se se ne fa carico lo Stato, bisognerà seguire lo stesso iter dei 150 milioni; altrimenti potremmo ricorrere ai fondi Fsc, che competono alla Regione ma che si concordano con il ministero della Coesione; anche la Regione può impegnarsi se ha delle disponibilità di finanziamento, e potrebbe inserirle nel Bilancio, visto che nelle prossime settimane partirà l’iter di approvazione». 
Ultima questione: il cronoprogramma. «Non possiamo perdere altro tempo, perché poi il rischio è di andare in emergenza: entro giugno 2023 saranno completate alcune progettazioni, altre assolutamente entro la fine dell’anno prossimo.

Qualsiasi imprevisto o problema può mandare in emergenza il programma. Il 2024 e il 2025 saranno gli anni delle realizzazioni». 

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