Giallo sul “Piano aria” regionale: il M5S fa l'accesso agli atti

I fumi dell'ex Ilva
I fumi dell'ex Ilva
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Giovedì 28 Marzo 2019, 07:23
Il piano c'è oppure è un bluff della Regione Puglia? Se lo chiedono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che lasciano intravedere, nella loro nota, più di una perplessità rispetto alle dichiarazioni rassicuranti che erano state pronunciate dal presidente Michele Emiliano. Il caso Taranto, dunque, ancora una volta infiamma il dibattito politico anche a Bari. Il gruppo M5S alla Regione infatti ha letto le parole di Emiliano, riportate ieri, in cui il Governatore affermava di aver già pronto il piano di risanamento necessario per aprire la strada ad una eventuale revisione dell'Aia, l'autorizzazione ambientale, allo stabilimento siderurgico di Taranto. Ma i consiglieri di opposizione non ne sono convinti: sui siti ufficiali non hanno infatti trovato alcun riscontro. E sospettano che si tratti dell'ennesima bufala. Così, per fugare ogni dubbio o sospetto, hanno chiesto di accedere agli atti dell'ente regionale.
«Apprendiamo dagli organi di stampa che, stando alle dichiarazioni di Emiliano, esisterebbe un Piano aggiornato di risanamento della qualità dell'aria, un piano di cui nessuno sembra avere notizie», scrivono dal gruppo. Infatti l'ultimo piano che ci risulta sarebbe quello del 2012 e, nel 2018, lo stesso dipartimento diretto dall'ingegnere Barbara Valenzano rispose ad una nostra interrogazione, facendoci sapere che per redigere tale piano si stavano aspettando degli ulteriori dati», aggiungono.
Poi le domande: «Dunque questi dati sono arrivati ed il nuovo Piano è stato definito? Verrebbe da chiedersi come mai non se ne trova traccia su nessun sito ufficiale della Regione», scrivono ancora nella nota. «Ad ogni modo dal momento che crediamo si tratti di un documento estremamente importante per i pugliesi e per i tarantini, in data odierna (ieri per chi legge, ndr) abbiamo inviato una richiesta di accesso agli atti indirizzata al Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione per chiederne copia».
Il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle conclude: «L'auspicio è che davvero non si tratti dell'ennesima bufala di Emiliano che, vista la criticità della situazione tarantina, questa volta risulterebbe davvero inaccettabile».
Sulla revisione dell'Aia si era aperta una querelle tra Governo regionale e nazionale. Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, in una nota ufficiale, aveva aperto alla possibilità di una revisione dell'Aia per il siderurgico jonico passato ai privati del gruppo ArcelorMittal dallo scorso novembre. Ma, aveva specificato il ministro, per riavviare l'esame dell'Aia la Regione Puglia dovrà effettuare una nuova valutazione della qualità dell'aria, condizione necessaria «alla quale devono allinearsi tutte le autorizzazioni ambientali rilasciate». Quindi, se questo piano esiste come mai il ministero dell'Ambiente non ne è a conoscenza? Di fatto, in questo modo il ministro - con una lettera datata 22 marzo - ha ripassato la palla alla stessa Regione Puglia che, invece, solo qualche giorno prima (l'8 marzo) aveva fatto richiesta formale di riesame del provvedimento di Autorizzazione integrale Ambientale sullo stabilimento dell'ex Ilva di Taranto. In modo garbato, con una lettera di scarse due pagine, il ministro aveva spiegato «il ruolo esclusivo che la Regione Puglia riveste quale autorità competente ad effettuare la valutazione della qualità dell'aria dei propri territori e, conseguentemente, la redazione di un nuovo Piano di Risanamento della qualità dell'aria, ai sensi del decreto legislativo numero 155/2010 al quale necessariamente dovranno allinearsi tutte le autorizzazioni ambientali rilasciate. L'Aia di cui si chiede il riesame risulta essere, peraltro, in linea con la pianificazione regionale e con le specifiche misure ad oggi previste». E richiamava, in questa stessa lettera «l'esperienza virtuosa della Regione Sicilia e della Regione Liguria che, evidenziando motivate criticità, hanno recentemente imposto misure più stringenti, in base alle quali si è provveduto ad effettuare il riesame delle autorizzazioni integrate ambientali». Possibile che alla Regione Puglia non conoscessero il corretto iter per chiedere la revisione dell'Aia?
Ora, alla luce dei contenuti di questa lettera Emiliano ha assicurato di avere già pronta la risposta per il ministro. E già pronto sarebbe anche il piano richiesto dal Dicastero dell'Ambiente come pilastro sul quale poggiare un'eventuale revisione dell'Aia. Tuttavia, per il Movimento 5 Stelle regionale che plaudiva all'intervento di Costa, non c'è traccia di quel documento. I pentastellati chiedono ora che la Regione Puglia lo faccia conoscere pubblicamente.
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