Schianto fatale, addio ai fratelli Antonella e Leonardo. Il parroco: «Un buco nero di dolore»

Schianto fatale, addio ai fratelli Antonella e Leonardo. Il parroco: «Un buco nero di dolore»
di Nicola SAMMALI
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Martedì 24 Gennaio 2023, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 20:03

Un abbraccio a quei ragazzi riuniti sul sagrato per ricordare la loro amica Antonella, la sua figlia più piccola. Un abbraccio per trattenerla, cercandone il profumo fra quei 13enni commossi e stravolti dall'impatto con la crudeltà della vita e del destino. La mamma di Antonella e Leonardo Carucci, Giovanna, ha stretto forte i compagni di classe e gli amici dei suoi figli, che per prima, insieme al papà Scipione, ha soccorso domenica sera lungo la ex Statale 581 che collega Massafra a Martina Franca. Una lingua d'asfalto che la pioggia ha trasformato in trappola di morte: l'auto che ha perso aderenza, l'impatto violentissimo contro il muro, le lamiere come tomba per i fratelli Carucci, 13 e 19 anni e per Leo Conte, 20 anni, studente universitario di Martina Franca.

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I funerali

Oggi, nel primo pomeriggio, Massafra ha salutato per l'ultima volta Antonella e Leonardo. Un lungo e commosso abbraccio per due vite strappate al termine di una giornata di svago, lungo il viaggio di ritorno da un pranzo a base di sushi. Sconforto e disperazione dentro e fuori dalla chiesa di San Francesco da Paola, dove si sono celebrati i funerali.

C'erano gli amici, i compagni di scuola, tanta gente che si è stretta a mamma e papà Carucci in un momento drammatico. «Buon viaggio, i tuoi compagni d'avventura», hanno detto gli amici di Leonardo con la poca forza rimasta. 

Toccanti anche le parole del parroco Don Giuseppe Oliva, pronunciate nell'omelia. «Abbiamo il cuore in frantumi, è come precipitare in un buco nero». Un buco nero che per Giovanna e Scipione Carucci è cominciato domenica sera, quando con la loro auto - che viaggiava nella stessa direzione - hanno raggiunto il luogo dell'impatto e capito che quella contro il muro era la vettura con a bordo i loro due figli. La disperazione, le urla, la chiamata al 118, il tentativo - inutile - dei soccorritori. All'uscita dei feretri dalla chiesa le lacrime bagnavano il sagrato, mentre i palloncini bianchi volavano in cielo: manifestazioni di cordoglio di una comunità, quella di Massafra, oggi attonita e stretta dal lutto cittadino dichiarato dal sindaco. 

L'altra città in lutto

A pochi chilometri di distanza, a Martina Franca, un'altra comunità piange Leo Conte, 20 anni, studente universitario di informatica, appassionato di tecnologia e di auto. Leo aveva ideato un'applicazione contro gli incidenti, un'atroce coincidenza, per un destino crudele. Lo strazio è indicibile per due famiglie distrutte dal dolore.

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