Dopo la morte di Punzi, il sindaco Palmisano reggente al Festival della Valle d'Itria

Nei prossimi giorni sarà convocato il consiglio di amministrazione. La priorità è organizzare la prossima edizione dell'evento martinese

Dopo la morte di Punzi, il sindaco Palmisano reggente al Festival della Valle d'Itria
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Lunedì 20 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:10

Chi raccoglierà l’inestimabile eredità culturale lasciata dal Presidente Franco Punzi alla guida del Festival della Valle d’Itria e dalla Fondazione “Paolo Grassi”? Mentre Martina Franca è unita e raccolta nel dolore per la scomparsa dello storico Presidente ed ex sindaco, Franco Punzi, ci si chiede oggi chi succederà in due incarichi di così alto prestigio ma anche di grandissima responsabilità.

Gli scenari

Due istituzioni, il Festival e la Fondazione, che proprio grazie al presidente Punzi, alla sua straordinaria competenza e al suo altrettanto straordinario coraggio, in questi ultimi decenni sono divenute punti di riferimento assoluti nel panorama culturale non solo nazionale, ma mondiale, avvalendosi della eccellente professionalità del direttore, Rino Carrieri, del direttore amministrativo, Nico Raguso, della direzione artistica, di tutti i collaboratori e del prezioso apporto della moglie del professor Punzi, l’amatissima Giuseppina Camassa, scomparsa nel 2019. Franco Punzi aveva assunto la carica di Presidente del Festival nel 1980, mentre era sindaco della città (mandato che mantenne dal 1975 al 1987 e dal 1988 al 1989) su invito dell’amico Paolo Grassi, fondatore del Piccolo Teatro di Milano e all’epoca presidente della Rai e sempre da primo cittadino era stato il primo firmatario dell’Atto costitutivo del Centro Artistico Musicale che diede vita alla rassegna musicale ideata da Alessandro Caroli.

E in un ideale passaggio di testimone tra primi cittadini, oggi è proprio il sindaco, Gianfranco Palmisano, attuale vice presidente della Fondazione “Paolo Grassi”, per statuto, ad assumere l’incarico di presidente facente funzione sia della stessa Fondazione che del Festival.
«Nei prossimi giorni convocherò il Consiglio d’amministrazione della Fondazione, che comprende anche i rappresentanti istituzionali di Regione e Provincia - evidenzia Palmisano - tenendo presente che in questo momento la priorità è quella dell’organizzazione della prossima edizione del Festival il cui programma, già ben delineato e pronto, è stato presentato ufficialmente proprio nei giorni scorsi. È chiaro che l’eredità culturale lasciataci dal Presidente Punzi è enorme e davvero inestimabile e quindi con il Cda della Fondazione capiremo insieme come gestire e programmare il futuro». Il sindaco Palmisano interviene anche per fare definitivamente chiarezza sulla questione della decisione di non proclamare il lutto cittadino per la morte di Punzi: «È bene che si sgombri il campo da qualsiasi equivoco che possa far anche solo minimamente pensare ad una mancanza di sensibilità da parte dell’Amministrazione. Abbiamo invece rispettato esattamente quelle che sono state le ultime volontà del professor Punzi, ovvero quelle di ricordarlo “in silenzio”, senza alcun clamore e senza alcun ricordo da parte delle istituzioni. E la testimonianza di quanto dico sta anche nella scelta, sempre dettata da una sua decisione, da uomo di straordinaria umiltà e riservatezza, di non celebrare esequie pubbliche per la sua morte. Come ho già avuto modo di evidenziare nella giornata di sabato, il suo affetto e la sua stima mi hanno sempre onorato. Non dimenticherò mai le sue parole di incoraggiamento all’inizio del mio mandato e il nostro ultimo incontro, una settimana fa, nel quale ha voluto confidarmi proprio le sue ultime volontà, che a nome dell’intera città, lo ribadisco, ho rispettato fino in fondo».
«La scomparsa di Franco Punzi segna un doloroso momento per la nostra comunità e per l’intero Paese - evidenzia l’assessore alla Cultura, Carlo Dilonardo - era un uomo vicino ad ognuno di noi e, nelle occasioni in cui abbiamo scambiato qualche riflessione, anche grazie alla sua amicizia e ai suoi ricordi di Paolo Grassi.

Lo ricordo sempre con un grande affetto e con una grande emozione soprattutto quando si confrontava con la signora Giuseppina per condividere un gesto d’intesa relativo ai suoi interventi pubblici. Il loro era un amore straordinario che qualche tempo fa si è interrotto. Ora li immagino insieme, uniti a guardare la nostra città, ad aspettare il “loro” Festival, a sorriderci. E noi, oggi, con profonda tristezza, ma anche con la gioia per ciò che ha lasciato, guarderemo il cielo, entreremo nell’atrio del Palazzo Ducale ripercorrendo le sue parole, le sue strette di mano, la sua gentilezza e la sua cordialitá, la sua umanità, vivremo nel segno della sua intensa attività dedicata a Martina e non solo. Grazie per l’enorme eredità culturale che ci ha lasciato. Avremo cura di custodirla insieme a tutti i cittadini e alla Fondazione che lei ha creato e che oggi rappresenta per tutti noi un approdo culturale che ci riempie di orgoglio».

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