Sotto sequestro un ristorante e un appartamento per un valore di ben 835.000 euro. I sigilli sono scattati al termine di un'operazione messa a segno dai militari della compagnia della Guardia di Finanza di Manduria in esecuzione di un decreto di confisca spiccato dal giudice Pompeo Carriere all'indomani di un verdetto di condanna a carico di quattro persone.
L'INTRIGO
I beni confiscati sono di proprietà di una società con sede legale a Sofia in Bulgaria, ma con domicilio fiscale a Manduria in provincia di Taranto e amministrata da un soggetto di nazionalità bulgara ma residente a Roma. Una specie di intrigo internazionale sul quale hanno indagato i finanzieri. Il provvedimento cautelare definitivo, che fa seguito al precedente sequestro preventivo, è connesso ad una sentenza di condanna, emessa proprio dal gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere nei confronti di 4 persone, tra le quali due pregiudicati, tutte inquadrate in una attività di verifica da parte della Finanza nel 2019.
LA VERIFICA
Tre anni fa i finanzieri eseguirono due controlli fiscali nei confronti della società straniera e di un'altra impresa di Manduria, attiva nel settore delle costruzioni edili. Gli accertamenti patrimoniali evidenziarono le sproporzioni reddituali degli indagati e consentirono di acclarare come, attraverso un sistema di false fatturazioni, la proprietà degli immobili confiscati oggi era stata fittiziamente trasferita in Bulgaria, proprio per sottrarli a misure di prevenzione patrimoniali.