​Ex Ilva, dalla Regione Puglia istanza al Tribunale di Milano per lo stop dell'area a caldo

Adesione all'iniziativa dei Genitori Tarantini

Ex Ilva, dalla Regione Puglia istanza al Tribunale di Milano per lo stop dell'area a caldo
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 12:33

La Regione Puglia ha presentato al Tribunale di Milano-Sezione specializzata in materia d'impresa un atto di intervento «ad adiuvandum» rispetto alle ragioni dell'azione inibitoria collettiva promossa da 11 cittadini aderenti all'associazione Genitori Tarantini, tra cui un bambino, contro l'ex Ilva, a tutela della salute, della salubrità ambientale e del clima.

L'iniziativa fa seguito all'ordinanza del 16 settembre scorso con la quale la quindicesima sezione civile del tribunale di Milano ha deciso di sospendere il procedimento e di rimettere gli atti alla Corte di Giustizia europea, chiedendo di esprimersi sulle diverse norme cosiddette «salva-Ilva».

Le più rilevanti riguardano quelle relative alla valutazione del danno sanitario.

Il provvedimento

«Con il presente atto - è scritto nel provvedimento depositato nelle scorse settimane - la Regione Puglia interviene in giudizio e aderisce all'azione proposta dai ricorrenti, sostanzialmente volta ad ottenere l'inibitoria, variamente graduata, dell'attività produttiva svolta nel siderurgico ex Ilva di Taranto, in funzione della tutela dell'ambiente, dell'ambiente salubre e della salute delle comunità locali, oltre che dei singoli ricorrenti».

«È chiaro - viene evidenziato nell'intervento dell'ente locale - che l'interesse della Regione Puglia a sostenere in giudizio (nelle forme dell'intervento adesivo dipendente ex art.105 c.p.c.) le ragioni dei ricorrenti è determinato dalla necessità di evitare qualsiasi pregiudizio ambientale e alla salute umana, cagionato dalla prosecuzione dell'attività dello stabilimento». La Regione Puglia chiede dunque che il Tribunale di Milano informi la cancelleria della Corte di Giustizia europea in modo da poter «intervenire tempestivamente nel procedimento pregiudiziale».

L'associazione: no agli equivoci

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «al Governo Meloni ha scritto di condividere l'ipotesi di un accordo di programma che disciplini la continuità produttiva, ma nella sede dove si decideranno le sorti dell'Ilva (Tribunale di Milano e Corte di Giustizia dell'Unione Europea) ha messo nero su bianco che vuole la chiusura dell'area a caldo. A differenza dei teatrini della politica, però, nei procedimenti giudiziari le parti devono comportarsi correttamente, non possono cambiare idea a seconda di come gira il vento e devono essere leali e corrette, altrimenti vengono pesantemente sanzionate».

Così l'associazione Genitori Tarantini in merito alla decisione della Regione Puglia di presentare al Tribunale di Milano-Sezione specializzata in materia d'impresa un atto di intervento «ad adiuvandum» rispetto alle ragioni dell'azione inibitoria collettiva promossa da 11 cittadini aderenti alla stessa associazione, tra cui un bambino, contro l'ex Ilva. La Regione, aggiungono i Genitori Tarantini, è intervenuta «chiedendo l'accoglimento integrale delle nostre richieste, in primis la chiusura dell'area a caldo. Avendo fatta propria la richiesta di inibitoria ne consegue che anche presso la Corte di Giustizia Europea la Regione sosterrà le nostre ragioni». L'associazione da un lato dà «atto al presidente Emiliano di avere preso finalmente una decisione coraggiosa e rispettosa della legalità, perché a Taranto, zona di sacrificio, per far valere i diritti umani occorre anche tanto coraggio, quel coraggio che deve muovere la Giustizia».

Dall'altro rileva una «contraddizione» in merito alla posizione assunta dalla Regione Puglia in sede ministeriale relativamente alla continuità della produzione del Siderurgico. «Emiliano - conclude il movimento di genitori - è un magistrato e quindi sa che le conclusioni che la Regione Puglia ha formalizzato dinnanzi ai giudici di Milano resteranno le stesse fino a fine causa».

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