Ex Ilva, Peacelink scrive al sindaco: «Mantenere le prescrizioni durante i Wind days»

L’associazione invita il sindaco a mantenere le tutele per i Tamburi nei giorni in cui spira vento da Nord-Ovest

Ex Ilva, Peacelink scrive al sindaco: «Mantenere le prescrizioni durante i Wind days»
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 8 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:34

È fuori pericolo la popolazione del quartiere Tamburi? Da questo interrogativo - al quale la risposta è negativa - muove il ragionamento di Peacelink che si rivolge al sindaco di Taranto per una richiesta chiara: occorre mantenere nella prossima ordinanza sui Wind days, oltre a prescrizioni di riduzione della produzione industriale in quei giorni, anche misure efficaci a protezione della salute dei cittadini in quel rione vicino alle ciminiere. Pur non essendoci misure risolutive di fronte all’inquinamento dell’ex Ilva finché non sarà fermata l’area a caldo, Peacelink invita a valutare misure di prevenzione e di precauzione per la riduzione del danno sanitario che, nei prossimi dieci anni, l’Organizzazione sanitaria mondiale valuta grave (dalle 50 alle 80 morti premature evitabili) anche in caso di attuazione di tutte le prescrizioni dell’Aia.

Le parole del sindaco

Un piccolo passo indietro. Qualche giorno fa, il sindaco Rinaldo Melucci ha aperto a un alleggerimento delle disposizioni durante i Wind days. Una revisione che riguarderà esclusivamente la cittadinanza - di contro, la fabbrica dovrà continuare ad assolvere agli stessi obblighi - e in particolare le scuole. Nei giorni di forte vento provenienti da Nord-Ovest, in grado di trasportare verso la città le polveri dell’acciaieria, il miglioramento di alcuni dati (soprattutto per effetto della produzione al ribasso dello stabilimento) consente dunque di attenuare alcune prescrizioni.

Il position paper

L’associazione guidata da Alessandro Marescotti ha preparato un documento di 16 pagine per mantenere alta la soglia di attenzione.

Il Position Paper contiene quattro diagrammi con l’andamento storico nel quartiere Tamburi di Taranto del Pm10, del Pm2,5, del benzene e dell’So2. «Balza immediatamente agli occhi la situazione critica in cui ancora oggi versa quest’area della città - sostiene l’associazione - Il superamento del valore di Pm10 di 25 μg/m3 (assunto nel 2016 dalla Asl come valore di riferimento ai fini della protezione delle fasce di popolazione più fragili) permane in particolare in via Orsini e pertanto, a nostro parere, devono rimanere in piedi le misure di sicurezza per le scuole che sono più vicine alla centralina di via Orsini».

Secondo il documento, anche per quanto concerne il benzene (C6H6) l’andamento è in crescita e in un grafico viene mostrato il picco di biossido di zolfo (So2) registrato dalla centralina di Via Machiavelli, «tale da superare persino quelli registrati ai tempi della gestione Riva». Le indicazioni ministeriali sul Covid prevedono di tenere sempre aperte le finestre a scuola. Ma entrerebbero in contrasto con la necessità opposta durante i Wind days - gli impianti di filtraggio dell’aria nelle scuole non sono ancora in funzione, anche perché vandalizzati - e per questo Peacelink propone la creazione di un’app che fornisca in tempo reale agli insegnanti delle scuole del quartiere Tamburi una chiara indicazione della concentrazione delle polveri sottili. «Chiediamo di poter dare il nostro contributo nell’Osservatorio per l’articolo 41 istituito dal sindaco che si insedierà prossimamente a Palazzo di Città - conclude Marescotti - desideriamo porci in posizione di dialogo costruttivo verso tutti gli attori coinvolti in questa complessa e delicata vicenda».

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