Il premier Conte conferma: «In dirittura d'arrivo l'intesa con Mittal per l'ex Ilva»

Il premier Conte conferma: «In dirittura d'arrivo l'intesa con Mittal per l'ex Ilva»
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 25 Novembre 2020, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 11:06

Sono arrivate conferme sulla trattativa in chiusura tra Mittal e governo nella videocall di ieri tra l'ad Lucia Morselli e i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm. Ma, soprattutto, a parlarne è stato il premier Conte intervenendo in videocollegamento, alla presentazione del Rapporto Svimez 2020 L'economia e la società del Mezzogiorno. «Stiamo definendo in queste ore l'accordo con AncelorMittal sull'ex Ilva di Taranto per completare un progetto fondato su un forte partenariato pubblico-privato» e «rilanciare l'ex stabilimento Ilva in una spiccata direzione di transizione energetica» ha detto il premier. Parole che hanno irritato il sindaco Melucci: «Non conosciamo alcun dettaglio dell'accordo che il Governo sta chiudendo con ArcelorMittal, la città non c'è. E se i termini sono quelli dell'intesa di marzo non sono sicuramente nell'interesse di Taranto. Ci saremmo aspettati trasparenza, siamo delusi e preoccupati».


Anche la manager della multinazionale ha sostanzialmente confermato che la firma ci sarà e lo Stato entrerà nel capitale sociale tramite Invitalia. Molto abbottonati i sindacati che attendono la giornata di oggi in cui è stato proclamato lo sciopero di due ore per tutti i siti del gruppo ArcelorMittal. Ci sarà anche una conferenza stampa congiunta alle ore 11 dei tre leader di Fim Fiom e Uilm, Roberto Benaglia, Francesca Re David e Rocco Palombella.


«Ci hanno detto che i problemi con il governo sono stati superati e che contano di firmare l'accordo proprio il 30 novembre prossimo. Ma per noi questa non è una novità e confermiamo le due ore di sciopero di domani» è il pensiero comune post incontro. «Sembrerebbe che le condizioni ci siano tutte per fare l'accordo ma mancano sei giorni e tutto può succedere e le nostre critiche alla trattativa restano intatte - ha aggiunto Rocco Palombella - fino ad oggi ArcelorMittal e governo avrebbero parlato solo di aspetti finanziari senza affrontare la questione del piano industriale; vedremo se saremo coinvolti quando inizierà la trattativa vera».
Insomma, l'ipotesi più probabile è che si vada verso un accordo ponte tra governo e Mittal e una proroga per la successiva trattativa che vedrà protagonisti i sindacati.

Quindi, restano in piedi i vari interrogativi e la giornata di protesta di oggi. Proprio a questo riguardo, le organizzazioni sindacali hanno incassato la solidarietà da parte del sindacato europeo IndustriAll. «Alla luce delle sfide in corso per i lavoratori siderurgici italiani di ArcelorMittal Italia (ex Ilva) si legge nella lettera inviata da Jude Kirton-Darling, Deputy General Secretary di IndustriAll European Trade Union abbiamo voluto scrivervi per esprimervi il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Siamo estremamente delusi dalla mancanza di informazioni, consulenza, supporto e investimenti da parte di ArcelorMittal da quando l'accordo è stato firmato il 6 settembre 2018. IndustriAll Europe sostiene pienamente le vostre richieste urgenti, inclusi i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria da svolgere al più presto al fine di garantire il lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori. Questo è fondamentale e deve essere intrapreso senza indugio».


La federazione sindacale globale rappresenta oltre 50 milioni di lavoratori in oltre 140 paesi che lavorano attraverso le catene di approvvigionamento nei settori minerario, energetico e manifatturiero. Appoggia anche la richiesta «molto ragionevole di ripristinare immediatamente le relazioni industriali appropriate che sono attualmente inesistenti. Un dialogo sociale di qualità è estremamente importante e, inoltre, i diritti dei lavoratori all'informazione e alla consultazione devono essere rispettati. Inoltre, durante la già precaria situazione dei lavoratori, lo stress aggiuntivo del Covid-19 significa che le reti di sicurezza sociale devono essere disponibili per i lavoratori quando necessario». L'ansia sul futuro dell'ex Ilva è evidente anche fuori dai confini e per IndustriAll «è estremamente sconcertante per i lavoratori. Questa incertezza si protrae da troppo tempo e noi vi sosteniamo nella richiesta urgente di piani ambientali e industriali da parte dell'azienda, chiarimenti sulle procedure di approvvigionamento, revisione degli ammortizzatori sociali e certezza per il futuro dei lavoratori di ArcelorMittal Italia. Chiediamo fortemente all'azienda e al governo italiano di incontrarsi con i sindacati per concordare una chiara via da seguire con piani solidi e trasparenti per il futuro».

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