​Ex Ilva, oggi l'incontro con il ministro Giorgetti: «Piano realistico ma non semplice». Acciaierie d'Italia: «Decarbonizzazione in dieci anni»

Il presidente Emiliano: «Svolta decisiva»

Ex Ilva, oggi l'incontro con il ministro Giorgetti: «Piano realistico ma non semplice». Acciaierie d'Italia: «Decarbonizzazione in dieci anni»
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Lunedì 13 Dicembre 2021, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 21:30

«Il passaggio all'idrogeno e la gestione e le conseguenze degli aspetti occupazionali hanno bisogno di tempo». Lo a detto il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in una nota sul tavolo su Acciaierie d'Italia. «Per questo - prosegue -, e alla luce del fatto che il quadro delineato oggi è più complicato di quanto ci aspettassimo, serve fiducia e speranza da parte di tutti coloro che oggi siedono a questo tavolo. Il governo farà la sua parte, continuerà a lavorare con spirito costruttivo mettendo ordine in un pacchetto di norme e di strumenti» per gestire la transizione.

Tutti i partecipanti al tavolo del Mise

Al tavolo al Mise erano presenti, oltre a Giorgetti, il ministro del lavoro Andrea Orlando, i governatori della Puglia Michele Emiliano e della Liguria Giovanni Toti, i rappresentanti del ministero della Transizione ecologica e del ministro del Sud, i vertici dell'azienda, Invitalia e i sindacati nazionali metalmeccanici.
Nel corso dell'incontro il presidente Franco Bernabè e l'amministratore delegato dell'azienda Lucia Morselli hanno illustrato le linee guida del nuovo piano industriale che ha l'obiettivo decennale di arrivare alla completa decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d'Italia.

Acciaierie d'Italia: decarbonizzazione in dieci anni

Il nuovo piano - prosegue la nota -, che prevede un investimento complessivo di 4,7 miliardi di euro, si articolerà su 4 obiettivi che dovranno garantire nei prossimi anni la continuità produttiva attraverso il ritorno alla piena occupazione dei lavoratori entro il 2025, il raggiungimento della sostenibilità ambientale nella produzione di acciaio con il passaggio dal carbone all'idrogeno e con l'utilizzo di forni elettrici. Tutto ciò perseguendo gli obiettivi di sostenibilità economica per ottenere un prodotto competitivo sul mercato, per qualità e per costo, che consenta di raggiungere i livelli di crescita produttiva prevista in 8 milioni di tonnellate al 2025.

Entro questa data - conclude la nota - gli investimenti in tecnologie innovative, alcuni già avviati, consentiranno già una riduzione di circa il 40% di CO2 e del 30% delle polveri sottili. 

Emilano: «Svolta decisiva per Taranto»

«La riunione di oggi rappresenta una svolta decisiva perché il Governo si accinge, ovviamente trattandolo con sindacati, Regioni ed enti locali, a presentare il piano di totale decarbonizzazione degli impianti siderurgici di Taranto, come peraltro il presidente Draghi aveva detto. Tale piano, nei prossimi 10 anni, cambierà la tecnologia per la produzione dell'acciaio». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine dell'incontro. «Il clima nel quale questo annuncio è arrivato - ha affermato Emiliano - è certamente di scetticismo, perché siamo saliti e scesi da queste scale tante volte, e tutte le volte i vari governi che si sono succeduti ci hanno raccontato di cose mirabolanti che poi non si sono realizzate. Di fronte ad un annuncio storico come quello di oggi, che io giudico positivamente, c'è tutta la cautela che deriva dall'incapacità che c'è stata finora di cambiare realmente le cose. Però è un inizio fondamentale». Rispondendo alle domande dei giornalisti, Emiliano ha detto che «l'ingresso del governo in questa vicenda è importante. Più ampia sarà la presenza del governo nel capitale di Acciaierie d'Italia, più sarà rapido, secondo me, il processo di decarbonizzazione. La fabbrica, tra contributi e cassa integrazione, ha già un costo rilevante per lo Stato. Impieghiamo questi anni per rivoluzionarla dal punto di vista tecnologico».

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