Ex Ilva, cassa integrazione per 3mila dipendenti

Avrà durata di un anno, solo 12 settimane per Taranto (per 2.500 operai)

Lo stabilimento di Taranto
Lo stabilimento di Taranto
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 19:40

Acciaierie d'Italia (ex Ilva) ha consegnato alle organizzazioni sindacali la richiesta di proroga per tutto il gruppo della cassa integrazione straordinaria, che è in scadenza il 27 marzo. Anche questa procedura, come la procedente, riguarderà un massimo di 3mila lavoratori su una platea di 10.041 dipendenti, di cui 2500 a Taranto, 260 a Genova, 155 a Novi Ligure, 35 a Marghera, 20 a Racconigi, 15 a Legnaro, 11 a Paderno e 4 a Milano.

La richiesta di cassa è per la durata di un anno, ma per lo stabilimento di Taranto per il momento la scadenza è fissata fra tre mesi, il 19 giugno 2023, in quanto sono disponibili solo altre 12 settimane di «cassa» prima che si raggiunga il limite di due anni di utilizzo dell'ammortizzatore sociale nel quinquennio mobile.

L'azienda ha però annunciato che, dopo quella data, si riserva di avviare la procedura «per la concessione della Cigs in deroga».

I numeri

Nello stabilimento ionico saranno interessati 2.010 operai, 286 impiegati e quadri e 204 «intermedi». Dal 28 marzo, dunque, sarà prolungato il periodo di cassa integrazione straordinaria per gli stabilimenti di Taranto (fino al 19 giugno 2023), Racconigi (fino all'11 marzo 2024), Marghera (11 marzo 2024), Milano (11 marzo 2024), Novi Ligure (18 marzo 2024), Paderno (18 marzo 2024), Legnaro (18 marzo 2024) e Genova (18 marzo 2024). A comunicare la procedura sono stati il nuovo responsabile del Personale Virginia Piccirilli (che prende il posto di Arturo Ferrucci) e il responsabile delle relazioni industriali Pietro Golini.

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