Ex Ilva, sindacati convocati dal prefetto dopo il blocco stradale. Il segretario Usb in ospedale

La protesta dei sindacati
La protesta dei sindacati
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Venerdì 23 Dicembre 2022, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 18:31

Esponenti e attivisti sindacali dei sindacati Fiom Cgil, Uilm e Usb hanno bloccato la statale Appia davanti alla direzione ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, a Taranto. La protesta è scattata a valle del consiglio di fabbrica di oggi indetto dalle tre sigle sindacali e allargato anche ai rappresentanti delle imprese appaltatrici.

 

Alcuni attivisti si sono anche seduti sulla carreggiata. Le tre organizzazioni contestano le misure che il Governo intenderebbe prendere prossimamente nel Cdm per l’ex Ilva. Si profila infatti un prestito per consentire all’azienda di ridurre la sua pesante esposizione debitoria verso i principali fornitori ma non ci sarebbe nessun intervento circa il riequilibrio della governance societaria, pure più volte annunciato dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso.

Governance che attualmente vede il privato ArcelorMittal in maggioranza in Acciaierie d’Italia e lo Stato, con Invitalia, in minoranza. In un momento concitato, il rappresentante di Usb Franco Rizzo è caduto a terra ma non sono ancora chiare le dinamiche. Sembra aver riportato delle fratture ed è stato trasportato in Ospedale.

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Le dichiarazioni dei sindacati

“Il presidente del Consiglio intervenga per fermare danni irreversibili”. Lo chiede Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, a proposito dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. Circa la protesta in corso a Taranto, dove sindacalisti e attivisti di Fiom Cgil, Uilm e Usb, dopo il consiglio di fabbrica di oggi, hanno bloccato la statale Appia nel tratto davanti al siderurgico, Francesco Brigati, segretario Fiom Taranto, dichiara “che questo è l’inizio di una nuova mobilitazione dopo quella del 21 novembre. Nel consiglio di fabbrica sono emerse delle tensioni perché non è possibile che il Governo stanzi dei fondi ad ArcelorMittal che ha portato lo stabilimento in uno stato comatoso. È l’ora - aggiunge Brigati - di prendere una decisione, abbiamo bisogno del cambio della governance e per rilanciare questo stabilimento dal punto di vista produttivo, ambientale e occupazionale, necessita l’intervento pubblico”.  

“Apprendiamo che il Governo starebbe pensando a una norma da inserire nel prossimo decreto per l’ex Ilva che prevederebbe, non un aumento di capitale per il passaggio in maggioranza di Invitalia, ma un prestito ponte a 18 mesi di 650-680 milioni di euro per sanare le difficoltà di liquidità finanziaria. Chiediamo al ministro Urso di chiarire la veridicità di questa notizia”. Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale Uilm, riguardo all’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. “Se fosse vera - afferma Palombella - si tratterebbe di un atto irresponsabile da parte del Governo, un sottostare a un tentativo di condizionamento da parte dell’azienda, uno sperpero di soldi pubblici senza un minimo di garanzia e straccio di piano industriale”.

Convocazione dal prefetto

I sindacati Fiom Cgil, Uilm e Usb sono stati convocati nella tarda mattinata di oggi dal prefetto di Taranto, Demetrio Martino, dopo il blocco della statale Appia davanti alla direzione ex Ilva, Acciaierie d’Italia. “Al prefetto - dichiara Davide Sperti, segretario Uilm Taranto - ribadiremo che il sindacato vuole assolutamente il cambio della governance societaria con lo Stato in maggioranza in Acciaierie d’Italia perchè l’attuale gestione del socio privato Mittal e dell’amministratore delegato Lucia Morselli è stata un disastro”. “Nella prossima settimana - annuncia Sperti - come Uilm, Fiom e Usb andremo nelle sedi delle istituzioni, Comune e Provincia di Taranto e Regione Puglia per concordare insieme ai vertici istituzionali quando andare tutti insieme a Roma, a Palazzo Chigi, per far sentire la voce della città e dei lavoratori a fronte di una situazione gravissima, sia gestionale che industriale che non può più proseguire”. 

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