Ex Ilva e accordo di programma, la bozza di Melucci a Urso ed Emiliano: «Ecco le nostre proposte»

Una premessa, cinque capitoli e una conclusione: il documento dell'amministrazione alle istituzioni

Ex Ilva e accordo di programma, la bozza di Melucci a Urso ed Emiliano: «Ecco le nostre proposte»
Ex Ilva e accordo di programma, la bozza di Melucci a Urso ed Emiliano: «Ecco le nostre proposte»
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 24 Maggio 2023, 05:00

Una premessa, cinque capitoli e una conclusione. Un vero e proprio faldone con indicazioni precise per approdare a quel traguardo che in altre latitudini ha significato transizione. Il sindaco Melucci bussa alla porta del ministro Urso e del governatore Emiliano per modellare l’accordo di programma sull’ex Ilva: parla di bonifiche, di indotto, di investimenti in ricerca tramite Tecnopolo e Università, di finanziamenti con i fondi Pnrr, Cis o Just transition fund.

E non dimentica gli aspetti più spinosi, a partire dal sequestro degli impianti dell’area a caldo e il coinvolgimento della maggior parte dei soggetti interessati proprio per evitare contrapposizioni ampiamente note in riva allo Ionio.

Uno schema articolato e complesso che dovrà concludersi, secondo gli auspici dell’amministrazione, con il progressivo ridimensionamento e la successiva chiusura dell’area a caldo dello stabilimento.

La bozza

Con una dettagliata comunicazione inviata al ministero delle Imprese e del Made in Italy e alla Regione Puglia, il sindaco nonché presidente della Provincia Rinaldo Melucci ha proposto una serie di linee guida alla base del futuro accordo di programma sull’ex Ilva. Una traccia di lavoro - spiega il primo cittadino - «che prende le mosse dalla nota redatta a gennaio scorso, dagli orientamenti condivisi nella riunione al Mimit del 28 aprile e dalle esigenze avvertite dalla comunità. È il nostro primo contributo a questa eccezionale opportunità, una svolta che potrebbe realmente far cambiare pagina al territorio, secondo quel principio di “transizione giusta” che stiamo professando da tempo».
La bozza definisce i diversi scenari che potrebbero comporre il quadro complessivo dell’accordo: quello industriale, con le implicazioni relative alle manutenzioni, alla condizione dei dipendenti e all’accordo con le parti sindacali, ai rapporti con altri soggetti operativi. Quello ambientale, tarato su bonifiche e Aia, «avendo su quest’ultima un’attenzione che è contingente, data la più recente, e scarsamente convincente, richiesta di rinnovo»; quello urbano, che prevede tutele per l’indotto locale, sostegno alla comunità, arretramento da porto e città e gli investimenti nella ricerca. C’è poi l’aspetto finanziario che riassume le opportunità economiche disponibili (Pnrr, Cis, Zes, Jtf), oltre gli ammortizzatori sociali da impiegare; quello operativo, che qualifica i dettagli dell’accordo come durata, cabina di regia, revisioni e gruppi di lavoro. Infine, un passaggio sulle clausole giudiziali e risolutive, necessarie per inquadrare l’accordo anche alla luce di questioni preesistenti, come il sequestro degli impianti.

Le parole del sindaco

«Ci auguriamo che questo lavoro - aggiunge Melucci - possa procedere parallelamente alla definizione di un chiaro piano industriale, delle progettualità collegate all’installazione dei forni elettrici e degli impianti di produzione di preridotto, fino alla realizzazione dell’hydrogen valley pugliese. Per quel che riguarda Comune e Provincia, i nostri uffici tecnici stanno già producendo contributi relativi agli scenari ambientale e urbano, in modo tale da ottimizzare ulteriormente l’impegno che tutti dovremo riversare nella stesura dell’accordo». Accordo di programma sul quale Italia Viva, tramite il consigliere regionale Massimiliano Stellato, dà il suo assenso affinché si possa disegnare un modello di fabbrica «più rispettoso dell’ambiente e tecnologicamente avanzato». Viene introdotta anche la possibilità di insediare una cabina di regia istituzionale che provveda a stendere la prima bozza del documento, individuando i diversi soggetti protagonisti. Tra i quali, ovviamente, anche i sindacati dovranno avere un ruolo primario.

Le perplessità della Cisl

A Brindisi, ieri, si è tenuto il consiglio generale della Fim Cisl dove ha partecipato anche il segretario generale Roberto Benaglia. E l’argomento più caldo è stato inevitabilmente il Siderurgico. 
«C’è bisogno di una svolta. Non possiamo aspettare aprile 2024 che dovrebbe essere la data nella quale il governo prende la maggioranza. Abbiamo bisogno che da subito si cambi la gestione e si arrivi a determinare il futuro dell’industria dell’acciaio. Per noi decarbonizzazione e accordo di programma a cui non siamo contrari a prescindere, sono sullo sfondo. Li raggiungeremo se adesso si produce e si aumentano le produzioni». Per Benaglia, infine, «la crisi ex Ilva è la madre di tutte le crisi. Il Governo ha messo dei soldi ma non è cambiato nulla. Abbiamo fatto un accordo coraggioso e positivo per dare ammortizzatori sociali gestiti bene, ma neanche questo è bastato perché d’imperio i vertici dell’azienda hanno ordinato di fermare gli impianti e buttare la gente in cassa integrazione».

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