Esuberi, Mittal renderà pubblica la graduatoria con i punteggi

Ilva
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di Alessio PIGNATELLI
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Domenica 24 Marzo 2019, 09:31
È stata definita dall'avvocato Mario Soggia, rappresentante legale di Usb nel contenzioso, una sentenza di un'efficacia esplosiva. È notizia di venerdì: il giudice De Napoli ha dichiarato antisindacale l'omessa comunicazione da parte di ArcelorMittal Italia - limitatamente ai casi di eccedenza di personale fungibile rispetto alle specifiche funzioni richieste dalle esigenze aziendali - delle modalità applicative del criterio delle competenze.
Ma è bene capire quali sono le radici del problema e come si è arrivati a questo ricorso da parte di Usb. In sostanza, si è trattato di uno dei momenti più delicati della fase calda della negoziazione. Si era in pieno passaggio da Ilva in As ad ArcelorMittal Italia, in pratica a ottobre 2018: quest'ultima, cioè, doveva procedere alla selezione delle 8.200 unità su una platea di oltre 10.700 sul sito tarantino. Facciamo un ulteriore passo indietro a quel famoso 6 settembre. Nell'accordo chiuso al Mise si stabilivano, tra i tanti punti, anche i criteri specificati al terzo paragrafo secondo i quali la multinazionale doveva procedere a individuare i lavoratori sulla base delle attività ritenute necessarie da Am InvestCo al funzionamento del ciclo di produzione e di lavorazione dell'acciaio in coerenza con il piano industriale. Quindi la priorità era assegnata alla professionalità in base alle esigenze dei nuovi assetti.
Nello specifico, si chiariva che sarebbero stati individuati lavoratori che, alla data del presente accordo, siano collocati nei reparti e nelle funzioni aziendali rientranti nel perimetro di attività ritenute necessarie da Am InvestCo al funzionamento del ciclo di produzione e lavorazione dell'acciaio in coerenza con il piano industriale. Secondo passaggio chiave di tutta la vicenda: qualora il personale individuato in relazione a specifiche funzioni fosse risultato superiore alle esigenze tecnico-organizzative-produttive, fermo il prioritario criterio delle competenze professionali, sarebbero stati individuati quei lavoratori con punteggio maggiore in base alla media ponderata della somma dei punti derivanti dall'applicazione, in concorso tra loro, dei criteri dell'anzianità complessivamente maturata in uno o più società del gruppo Ilva e dei carichi di famiglia, quest'ultimi determinati secondo le detrazioni fiscali in essere alla data del presente accordo.
Cioè in caso di parità del primo criterio, subentravano carichi famigliari e anzianità di servizio. Nella prima tornata, Am ricollocò 8.109 unità lasciandosi quindi uno spazio per un altro centinaio di persone in una fase successiva. È bene ricordare che, parallelamente, si svolgeva un altro passaggio cruciale: molte persone sceglievano la via dell'esodo incentivato da 100mila euro lordi e due anni di Naspi. Un passaggio non di poco conto perché si intrecciava inevitabilmente con quei numeri: infatti, alcuni prescelti da ArcelorMittal decidevano di andare via e questo influiva, cambiando le carte in tavola.
Iniziavano allora dei confronti serrati anche presso il Mise per cercare di trovare una quadra. L'8 novembre, per esempio, veniva convocata una riunione tra azienda e sindacato. Al termine dell'incontro, Mittal proponeva ai sindacati di segnalare alcune delle criticità emerse nella selezione del personale e di avviare un percorso per definire numeri e criteri adottati area per area. Gli incontri tra azienda e sindacati trovavano però solo qualche parziale risposta. Le altre organizzazioni sindacali sceglievano la strada dei ricorsi individuali, mentre Usb alzava il tiro. Il resto è storia recente: con la sentenza di venerdì, il giudice ha confermato la legittimità delle condotte aziendali eccetto quel punto già spiegato.
Am - fermo restando eventuali prossimi passi - dovrà rimediare alla condotta antisindacale entro 60 giorni spiegando chiaramente e dettagliatamente le concrete modalità applicative dei criteri. Sarà resa pubblica, quindi, la graduatoria con i vari punteggi e già in queste ore molti operai in Amministrazione straordinaria si stanno informando con le varie sigle sindacali per capire i margini di possibilità per rientrare immediatamente.
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