Donazione organi e consensi all'espianto, Sava seconda in Puglia

Donazione organi e consensi all'espianto, Sava seconda in Puglia
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Giovedì 10 Dicembre 2015, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 16:48
Mentre la Puglia, secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute, si conferma fanalino di coda in tema di donazione degli organi, Sava in assoluta controtendenza, comincia a fare scuola.
Il piccolo Comune del Tarantino infatti, si classifica al secondo posto, dopo Altamura per dichiarazioni di volontà all’espianto. Con 354 consensi e 2 opposizioni, Sava balza al 99,4 % di adesioni rispetto alle dichiarazioni registrate presso il comune.
Il quadro regionale invece, mostra un incremento dei no, rispetto ai sì. Un pugliese su due infatti, rifiuta l'idea di sottoporsi ad espianto. Secondo il ministero della salute, nell’ultimo anno, il 42,6 per cento dei pugliesi si è opposto all’espianto, contro il 42,1 per cento dell’anno precedente. Una diminuzione dello 0,5 per cento che dimostra una inversione di tendenza.

Sava invece, pioniere nella provincia di Taranto in tema di dichiarazione di volontà all’espianto, continua la sua marcia verso la generosità.
Un vero e proprio passo in avanti a dire il vero, si è sicuramente registrato quando, lo scorso anno, l’amministrazione comunale ha reso possibile sottoscrivere proprio una dichiarazione di volontà all’atto di emissione della carta d’identità.

È lo stesso sindaco Dario Iaia ad accogliere i dati con soddisfazione. «Fino a gennaio dello scorso anno, in Puglia solo presso gli uffici anagrafe dei Comuni di Sava, Molfetta ed Altamura era possibile sottoscrivere, all'atto dell'emissione della carta d'identità, la dichiarazione di volontà all'espianto di organi e tessuti dopo la morte allo scopo di trapianto. Dunque, le statistiche diffuse dal ministero ci fanno ben sperare perché siamo di fronte a dei gesti di straordinaria importanza. I miei concittadini, ancora una volta, dimostrano nei fatti, di essere solidali ed altruisti».

A dicembre del 2014, la giunta comunale, con la delibera, ha aderito al progetto “Donazione degli organi come tratto identitario: una scelta in Comune”.
Grazie a questo indirizzo politico, il comune di Sava ed il responsabile dell'area affari generali, Palma Soleto, promotrice del progetto, ha attivato il collegamento telematico con il Centro Nazionale Trapianti nel cui database vengono trasferite le dichiarazioni di volontà all'espianto di organi e tessuti.

«Tutti i cittadini maggiorenni interessati - continua il sindaco Iaia - possono, in occasione dell'emissione di una nuova carta d'identità, rivolgersi allo sportello anagrafe del Comune, sito al piano terra del palazzo comunale o al responsabile dell'area affari generali, al fine di attivare la procedura d'iscrizione nell’elenco nazionale dei donatori di organi e tessuti. Tale iniziativa è stata realizzata in quanto è uno strumento attraverso il quale sarà possibile aumentare il numero delle dichiarazioni e, pertanto, incrementare in modo graduale il bacino dei soggetti potenzialmente donatori».
Ricordiamo che la legge italiana non riconosce il principio del silenzio - assenso sulla donazione di organi e tessuti. Significa che tutti i cittadini maggiorenni hanno la possibilità di dichiarare la propria volontà in materia di donazione di organi e tessuti dopo la morte. Nel caso però, in cui il cittadino non si sia espresso in vita il prelievo è consentito solo se i familiari aventi diritto ( coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni, genitori, rappresentante legale) non si oppongono alla donazione.

Attualmente, i modi per dichiarare la propria volontà sulla donazione sono la compilazione di un modulo presso la asl o presso l'ufficio anagrafe dei comuni che hanno attivato questo servizio, come il comune di Sava, o scrivendo su un foglio libero la propria volontà o firmando l'atto olografo della associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (Aido) oppure compilando il tesserino blu del ministero della salute e le tessere delle associazioni di settore.