Lavori al porto di Taranto, obiettivo diversificazione: riqualificazione di “calata 1” e “darsena servizi”

Lavori al porto di Taranto, obiettivo diversificazione: riqualificazione di “calata 1” e “darsena servizi”
Lavori al porto di Taranto, obiettivo diversificazione: riqualificazione di “calata 1” e “darsena servizi”
di Alessio PIGNATELLI
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Martedì 27 Luglio 2021, 05:00

La parola chiave è diversificazione. Al di là di nastri da tagliare e presenze istituzionali, la doppia inaugurazione di ieri al porto di Taranto rientra nel solco di quel percorso economico che vuole affrancarsi, almeno parzialmente, dalla grande industria: le due nuove opere infrastrutturali sono il ripristino della “calata 1” - a cura dell’impresa appaltatrice Rcm Costruzioni - e la realizzazione degli edifici per sistemazioni logistiche dei servizi tecnico-nautici a cura del consorzio Unimed Scarl.

I lavori di ripristino della “calata 1”, infrastruttura a pochi metri del ponte di pietra, oltre ad assicurare il rinnovamento infrastrutturale dei punti di ormeggio, concorrono alla realizzazione della rigenerazione dell’area cerniera tra il porto e la città. I lavori a base d’asta ammontavano a poco più di 3 milioni di euro. Questo intervento si aggiunge alla ristrutturazione del lato levante del molo San Cataldo dove a ponente attraccano le navi da crociera tra cui Msc.

Le parole di Bellanova e Prete

Alla cerimonia anche la viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova: «Il porto di Taranto è sicuramente tra gli scali nazionali su cui è riposta massima attenzione anche dal governo, proprio perché rappresenta una leva strategica essenziale per la crescita e la rigenerazione dell’intero territorio jonico.

Qui dobbiamo portare avanti la diversificazione, dobbiamo prendere nota di quello che ci ha insegnato un anno di Covid che consiste nel dare più valore alla logistica e questa è, di fatto, la piattaforma del Mediterraneo».

Per Bellanova, «Taranto ha fatto molti passi avanti come porto. Ci sono opere e interventi e c’è un traffico crocieristico. Noi dobbiamo continuare a portare maggiori strutture per un turismo di qualità e io credo che se facciamo trovare un porto ben attrezzato, ben gestito, possiamo farlo sempre di più».

La calata 1 - insieme al molo San Cataldo è la più antica del porto - è una banchina commerciale che per lunghi anni è stata inutilizzata. Potrà essere appunto utilizzata anche con scopi turistici per l’attracco di megayacht e piccole navi da crociera: «È importante perché si trova in un punto che prevede la sua incorporazione nel cosiddetto waterfront - ha spiegato il presidente dell’Authority Sergio Prete - L’anno prossimo procederemo all’arretramento del varco doganale e quest’area diverrà pubblica. Ma, al di là di funzioni portuali, svolgeremo anche funzioni sociali e culturali per i cittadini e i turisti».

Nella cosiddetta “Darsena Servizi” sono poi stati presentati gli spazi destinati agli operatori portuali, individuando gli specchi acquei da destinare a ormeggio dei mezzi dei servizi tecnico-nautici e le infrastrutture logistiche ed amministrative a terra, in un’area baricentrica posta tra il IV sporgente e il pontile Eni. Resta incompiuta dopo anni e anni, invece, l’opera del Centro servizi Falanto a qualche metro dalla calata 1. Prete ha annunciato che il 2 agosto ci sarà un sopralluogo tecnico per verificare se è evidente o meno la prossima conclusione dei lavori del centro servizi Falanto. In caso contrario, come Authority procederemo alla rescissione del contratto con l’impresa appaltatrice».

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