Il progetto Distripark passa nelle mani dell'autorità portuale

L'area portuale di Taranto
L'area portuale di Taranto
di Tiziana FABBIANO
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Domenica 27 Giugno 2021, 05:00

 Il progetto risale a molti anni fa. Ma adesso si sblocca il piano per il “Distripark”, la piattaforma logistica per lo stoccaggio, la lavorazione e la movimentazione delle merci del porto che da oggi in poi si chiamerà “EcoPark”. Un passaggio importante è avvenuto infatti nelle ultime ore: è stato sottoscritto l’atto che trasferisce il progetto nelle mani dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ionio. 

La firma

A siglare l’accordo sono stati il presidente dell’Autorità portuale Sergio Pret e il liquidatore unico e legale rappresentante della società consortile “Distripark Taranto” in liquidazione, Cosimo Damiano Latorre. 
Il trasferimento è a titolo gratuito ed è propedeutico al rilancio del piano per l’area retroportuale visto che il progetto è entrato a far parte del Pnrr, il cosiddetto Recovery Fund. 
Con la sottoscrizione dell’intesa sarà l’autorità portuale l’unico soggetto attuatore “per la realizzazione delle opere necessarie per la costruzione di una piattaforma logistica in area retroportuale, nonché degli interventi connessi alla creazione di una rete di trasporto intermodale in grado di agevolare lo sviluppo della logistica”. La firma è arrivata dopo la sottoscrizione dell’atto notarile di trasferimento delle unità immobiliari. E dopo l’ok che il ministero dello sviluppo Economico aveva dato alla proposta avanzata, già nel 2019, dall’Authority portuale jonica. 

Le dichiarazioni

«Il nuovo progetto Distripark, ridenominato EcoPark, la cui strategicità è stata pienamente riconosciuta a livello nazionale e comunitario con l’inserimento nel Pnrr, rappresenta un’ulteriore occasione di sviluppo per il territorio di cui l’Authority intende farsi carico» ha dichiarato il presidente Prete. «Nel complesso - afferma Prete -, l’infrastruttura si candida come luogo di insediamento sia per attività di produzione che logistiche, caratterizzate da un forte grado di innovazione - anche energetica - e legate ai flussi di import export dei traffici portuali». 
«Giunge al termine un’altra misura del governo Conte II da me fortemente sostenuta», commenta il senatore tarantino Mario Turco (M5S), già sottosegretario a palazzo Chigi con delega agli investimenti e alla programmazione economica nel precedente esecutivo.
Turco ricorda le “puntate precedenti” del lungo iter del Distripark. La società partecipata dagli Enti territoriali (Camera di Commercio, Comune di Taranto, Autorità Portuale, eccetera) era infatti stata messa in liquidazione, dopo aver realizzato ingenti investimenti pubblici Cipe negli anni 2000 senza però giungere alla realizzazione della piattaforma logistica per cui fu concepita. 
Quindi si è arrivati alla firma dell’altro ieri. «L’atto di trasferimento giunge a valle dell’iter procedurale che coordinavo in qualità di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica e agli investimenti, a seguito della delibera Cipe.

Il trasferimento del progetto iniziale e mai realizzato consente adesso di inserire tale progettualità nell’ambito della programmazione triennale dell’Autorità portuale, a cui è stato dato adesso l’impegno di realizzare anche gli ulteriori investimenti previsti per il completamento dell’opera», spiega ancora Turco.   L’area retroportuale interessata dal Distripark si estende su una superficie di circa 750.000 metri quadri ed ha assunto di recente maggior valore strategico in considerazione dell’inserimento nella perimetrazione della Zona Economica Speciale Interregionale Jonica nonché nell’ambito della Zona Franca Doganale del Porto di Taranto con la possibilità di beneficiare dei relativi vantaggi e delle agevolazioni fiscali previste per nuovi insediamenti produttivi. «Questa mancata opportunità di crescita del territorio ionico - conclude il senatore Turco - adesso potrebbe rappresentare una nuova prospettiva di crescita e di sviluppo per Taranto se agli investimenti infrastrutturali programmati si assocerà l’interesse da parte degli enti locali a favorire gli insediamenti produttivi e la creazione di nuovo lavoro». 

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