Disabile picchiato dal nipote: ci sono sette indagati per la sua morte

Disabile picchiato dal nipote: ci sono sette indagati per la sua morte
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Mercoledì 3 Agosto 2022, 08:48

Sarà l'autopsia a fare luce sulle cause della morte del disabile 57enne di Mottola, deceduto tredici giorni dopo l'arresto del nipote per le violenze che gli aveva inferto. Un esame indispensabile per mettere fare chiarezza nel ventaglio di responsabilità ipotizzate dal pm Francesco Ciardo in relazione al drammatico destino dello sfortunato 57enne, morto lo scorso 25 luglio. Sono sette, infatti, i nomi finiti sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo.

Gli indagati


Tra loro c'è il nipote della vittima, in carcere dallo scorso 12 luglio sotto il peso delle gravissime accuse di tortura, maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. Contestazioni che si sono materializzate dopo che nella cittadina jonica, in cui zio e nipote vivevano, sono circolate le immagini delle violenze inferte dal giovane a quello zio affetto sin da piccolo da una grave forma di disabilità. Video dal contenuto sconcertante in cui la vittima veniva colpita anche con un bastone e con una scarpa, e che sono diventati virali in alcune chat sino ad arrivare nelle mani dei carabinieri.
Dopo aver visionato quelle immagini, infatti, i militari si presentarono nell'abitazione dei due uomini e trovarono il disabile chiuso in una stanza da letto. All'interno venne trovata anche la telecamera che ha registrato il video delle violenze, poi misteriosamente circolato sui cellulari di tantissime persone, sino al giorno della denuncia.
A quel punto il nipote venne arrestato e il disabile venne soccorso e preso in carico dai servizi sociali della cittadina. E poco dopo venne accolto in una struttura pubblica.
Sembrava la fine di una brutta storia di vessazioni e violenza ai danni di una persona debole e indifesa, con l'aggravante di essere avvenuta in famiglia.

Con il nipote che, dopo il suo interrogatorio, ammise di essere il protagonista in negativo di quelle immagini, ma di non ricordare nulla di quelle aggressioni. Invece questa tremenda vicenda ha riservato un'altra tragica tappa. Lo scorso 25 luglio, infatti, il 57enne ha accusato un malore ed è deceduto dopo essere stato ricoverato nell'ospedale di Martina.


Un epilogo drammatico sul quale, ovviamente, si sono spalancati i fari della procura. Il pm titolare del fascicolo di indagine sul nipote del disabile, infatti, ha immediatamente disposto una serie di accertamenti sulla morte dell'uomo. Ha disposto l'acquisizione delle cartelle cliniche e l'autopsia. Ieri mattina, nel Tribunale di via Marche, quindi, il magistrato ha conferito l'incarico ai medici legali ai quali spetterà il compito di accertare le cause della morte dello sfortunato mottolese ma anche di individuare eventuali profili di responsabilità. Ipotesi che, però, secondo il pm potrebbero riguardare anche altre persone. Oltre a quello del nipote, infatti, sul registro degli indagati sono finiti i nomi del tutore del disabile, si tratta di un avvocato, e di altre cinque persone, tra responsabili della struttura in cui l'uomo era stato ospitato e medici che hanno seguito la degenza della vittima in ospedale. Tutti sono stati raggiunti da informazione di garanzia e hanno avuto modo di nominare un proprio consulente.
Ieri, come si è detto, il pm ha conferito l'incarico per procedere all'autopsia. I due consulenti ora hanno a disposizione sessanta giorni per presentare i risultati dei loro accertamenti. Anche il collegio di difesa degli indagati, composto dagli avvocati Angelo Casa, Paolo Tata, Cristiano Rizzi, Antonio Lattanzio, Luca Martini, Pasquale Bottone, Gaetano Vitale e Francesco Ricci, ha nominato propri consulenti di parte in vista dell'accertamento che si annuncia decisivo per il futuro di questo aspetto dell'inchiesta.
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