Michela, dallo sfruttamento nel call center al riconoscimento del Presidente Mattarella

Michela, dallo sfruttamento nel call center al riconoscimento del Presidente Mattarella
di Nazareno DINOI
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Martedì 30 Novembre 2021, 05:00

Da precaria dei call center, sfruttata e orfana di ogni diritto, a Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Se glielo avessero detto un anno fa non avrebbe neanche risposto talmente assurda l’ipotesi. Invece si è realizzato un sogno per Michela Piccione, ex disoccupata savese, trentaseienne, madre di due figli che ieri a Roma ha ritirato il titolo onorifico direttamente dalle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La storia

Nel 2017, impiegata a nero in un call center di Taranto trovò la forza di denunciare le condizioni di lavoro disumane in cambio di 92 euro al mese. Con l’assistenza della Cgil, il suo gesto contribuì alla chiusura dell’attività e alla denuncia dei datori di lavoro. 
Ma le valse anche l’incredibile riconoscimento che ora potrà appuntarsi fisicamente al petto: la croce dei Templari della medaglia al merito della Repubblica Italiana. Ieri mattina l’emozionatissima Michela è stata ricevuta al Quirinale con altri 32 destinatari di riconoscimenti.
Dopo il ritiro del cofanetto contenente la croce con il nastro color verde-rosso dell’ordine al merito, la donna ha lasciato sui social un suo profondissimo pensiero: «Le parole cancellano con un pugno quella stretta al cuore, di due sguardi, di amorevoli parole che come lame ti trafiggono l’anima incoraggiandoti a non piegarti mai ai sistemi di corruzione, di schiavismo lavorativo. Noi siamo persone». Altrettanto cariche si significato le parole pronunciate dal presidente Mattarella al momento della consegna della pergamena e prima della stretta di mano: «Per il suo coraggioso gesto di denuncia delle condizioni di sfruttamento del lavoro giovanile». 
All’uscita dal Quirinale dove l’attendeva sua madre, la cavaliera era ancora commossa. «Mi tremavano le gambe, ho anche sbagliato strada uscendo dal palazzo», confida al telefono la donna ricordando l’atteggiamento estremamente confidenziale del presidente. «È stato dolcissimo, quando mi ha vista si è rivolto al suo segretario dicendo: “finalmente la conosciamo di persona”; poi mi ha ringraziato pregandomi di continuare così e di non fermarmi». 
La cerimonia è iniziata alle 11,30 ed è durata un’ora. Il presidente ha prima spiegato il valore della giornata poi ha passato la parola alla giornalista di Rai 1 , Eleonora Daniele che ha presentato l’evento. Il viaggio lampo a Roma sarà indimenticabile per Michela e per la sua famiglia. Come non dimenticherà mai il gesto di ribellione che le ha portato tanto. 
Dopo la denuncia e la condanna pubblica del suo ex datore di lavoro, la trentaseienne ha trovato prima un lavoro a tempo determinato offertole da una società di telefonia, poi, recentemente, la fine di quel lungo viaggio iniziato con il corso di formazione di operatrice socio sanitaria il cui titolo le ha permesso di partecipare e vincere il posto fisso nella Asl di Taranto. Per un ruolo tutto particolare per una donna, sicuramente in linea con la sua storia e il suo coraggio. 
L’ex centralinista precaria ed ora cavaliera dell’Odine al Merito della Repubblica Italiana, indossa la divisa di necrofora assegnata alla camera mortuaria dell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria. 

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