Troppi morti e contagi: i fari degli epidemiologi puntati su due paesi della Puglia. Qui il Covid dilaga

Troppi morti e contagi: i fari degli epidemiologi puntati su due paesi della Puglia. Qui il Covid dilaga
di Nazareno DINOI
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Martedì 27 Aprile 2021, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 18:39

Palagianello Avetrana, due piccoli comuni sui versanti opposti della provincia di Taranto, alle prese con due fenomeni legati al Covid che meritano approfondimenti di natura scientifica ed epidemiologica. Il primo registra un'incidenza sulla mortalità dovuta al virus che doppia la media provinciale e regionale; il secondo è invece quello con il numero di attuali positivi più alto di tutta l'area ionica e tra i più elevati della Puglia. A Palagianello, 7.600 abitanti, dall'inizio della pandemia ad oggi ci sono stati 19 decessi attribuiti alle complicanze della Sarv Cov-2, l'ultimo è di ieri. Pochi, se letti così, ma messi in rapporto al numero di residenti si scopre un livello di mortalità da Covid pari a 2,5 palagianellesi ogni mille residenti. Lo stesso parametro su base provinciale è di 1,4 per mille, uguale a quella della regione Puglia.
Sulla parte opposta della provincia, invece, l'ultimo report sui contagi diffuso dalla Prefettura, assegna ad Avetrana, 6.700 abitanti, 147 cittadini attualmente positivi ed altri 71 in isolamento fiduciario domiciliare in attesa di tampone. Anche in questo caso cifre impressionanti rapportati al numero di abitanti e confrontati con altri comuni: 219 avetranesi su diecimila abitanti sono attualmente positivi. Per fare un esempio, la vicina Manduria, con un numero di abitanti cinque volte tanto, il valore è di 89 positivi per diecimila residenti. Il comune situato sulla punta estrema della provincia ionica, confinante con le due province di Brindisi e Lecce, sta vivendo inoltre il dramma del suo sindaco contagiato dal coronavirus e ricoverato in condizioni molto critiche nella rianimazione dell'ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria.

L'analisi del sindaco


Sulla situazione di Palagianello non sa darsi una spiegazione la sindaca Maria Teresa Borracci. «Non mi faccia azzardare ipotesi, so solo che in un paese così piccolo dove tutti ci conosciamo, questa terribile ondata ci colpisce ancora di più. Continuiamo a piangere i nostri concittadini che la pandemia non ci permette di poter dare loro l'ultimo saluto e di stringerci in un abbraccio intorno ai familiari», dichiara la prima cittadina che ne approfitta per mandare dei segnali alla propria comunità. «Permettetemi di dare questo messaggio ai miei concittadini: il virus c'è, le belle giornate non diventino motivo di farlo circolare ancor più di quanto non abbia già fatto, abbiate cura della vostra salute e di quella dei vostri cari».
Borracci ricorda che all'inizio di questa seconda fase pandemica fu proprio il primario della rianimazione di Taranto, Michele Cacciapaglia, a segnalare una presenza anomala nella terapia intensiva Covid del Moscati, di pazienti provenienti soprattutto da Palagianello come anche di Massafra e Palagiano. «Non ce lo siamo spiegati allora e non riusciamo neanche adesso a capire il perché di quello che sta diventando ormai un quasi quotidiano bollettino di guerra», conclude la sindaca molto provata dai continui lutti.
Ad Avetrana, il sindaco reggente, Alessandro Scarciglia, vice di Antonio Minò grave in ospedale, ha già fatto quello che poteva istituendo una zona rossa comunale con restrizioni più severe di quelle delle contenute nelle ordinanze regionali e decreti nazionali. «Il problema sono i controlli», si lamenta Scarciglia che ha chiesto e ottenuto dal prefetto di Taranto una presenza più massiccia di forze dell'ordine.

Oggi il vicesindaco di Avetrana chiederà al Dipartimento di Prevenzione della Asl uno studio per capire gli indici di rischio della popolazione per studiare eventuali misure ancora più restrittive.

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