L’obiettivo della consultazione pubblica è quello di consentire, infatti, la libera e volontaria partecipazione attiva di tutti i portatori di interesse delle attività e dei servizi resi, tanto per le attività in corso quanto per quelle che si svilupperanno in prosieguo.
L’Ente terrà conto dell’esito della consultazione in sede di elaborazione del “Ptpct” del triennio di riferimento, in quanto compatibile ed attuabile, e in sede di valutazione della sua adeguatezza, anche quale contributo per individuare le priorità di intervento.
Tutti i contributi, le riflessioni e le proposte di miglioramento potranno essere trasmesse esclusivamente al seguente indirizzo mail: lucia.darcangelo@comune.martinafranca.ta.it utilizzando l’apposito modulo allegato entro il 24 gennaio 2020. Nel piano anticorruzione del Comune di Martina Franca 2019-2021, si legge che «il territorio del Comune di Martina Franca in una provincia ad elevata presenza di criminalità organizzata, questa potrebbe rilevare ai fini della gestione del rischio di corruzione, perché gli studi in materia hanno da tempo evidenziato come la corruzione sia proprio uno dei tradizionali strumenti di azione delle organizzazioni criminali. Tuttavia, nella citata relazione non vi sono riferimenti al territorio del Comune di Martina Franca e non sono state registrate operazioni di polizia che abbiano fatto emergere fattispecie criminose di particolare rilevanza».
Per quanto riguarda i rischi specifici, emerge che i processi più a rischio sono quelli relativi al reclutamento del personale o degli affidamenti diretti. Per questo motivo sono previsti degli strumenti di tutela specifici, volti a prevenire o contrastare fenomeni corruttivi, come ad esempio il whistleblowing, ovvero la segnalazione anonima. Basterà andare sul sito martinafranca.whistleblowing.it per fare la segnalazione, attraverso la compilazione di un questionario e può essere inviata in forma anonima.
Se anonima, sarà presa in carico solo se adeguatamente circostanziata. La segnalazione viene ricevuta dal Responsabile per la Prevenzione della Corruzione (RPC) e da lui gestita mantenendo il dovere di confidenzialità nei confronti del segnalante; nel momento dell’invio della segnalazione, il segnalante riceve un codice numerico di 16 cifre che deve conservare per poter accedere nuovamente alla segnalazione, verificare la risposta dell’RPC e dialogare rispondendo a richieste di chiarimenti o approfondimenti. La segnalazione può essere fatta da qualsiasi dispositivo digitale sia dall’interno dell’ente che dal suo esterno. La tutela dell’anonimato è garantita in ogni circostanza.