Consumo del suolo, i numeri preoccupano in Puglia e nell'area jonica: tutti i dati

Consumo del suolo, i numeri preoccupano in Puglia e nell'area jonica: tutti i dati
Consumo del suolo, i numeri preoccupano in Puglia e nell'area jonica: tutti i dati
di Nicola SAMMALI
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Lunedì 26 Luglio 2021, 05:00

Neppure il Covid e il lungo lockdown di un anno fa hanno fermato il consumo di suolo in Puglia e nella provincia di Taranto, come nel resto d’Italia. A rivelarlo è il rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” prodotto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo. In termini di incremento percentuale rispetto alla superficie artificiale dell’anno precedente, i valori più elevati sono in Abruzzo (+0,46%), Molise (+0,37%), Sardegna (+0,32%) Veneto, Lazio e Puglia (+0,31%). La percentuale di suolo consumato in Puglia nel 2020 è di 8,1: il suolo consumato nel 2020 è pari a 157.718 ettari, con un incremento netto rispetto al 2019 di 493 ettari.

I dati dell'area jonica

La provincia di Taranto, come quella di Bari, ha una percentuale di suolo consumato nel 2020 di 9,6 (le province di Lecce 14,3; Brindisi 10,8; Bat 7,1; Foggia 3,9); il suolo consumato nel 2020 è di 23.504 ettari (le province di Lecce 39.360; Bari 36.877; Foggia 27.334; Brindisi 19.762; Bat 10.881), con un incremento netto rispetto all’anno precedente di 26,7 ettari (le province di Bari 130,5; Lecce 126,3; Foggia 109,6; Brindisi 76,2; Bat 23,9). Il suolo consumato pro capite nel 2020 nella provincia di Taranto è pari a 416,74 metri quadri per abitante; 27 ettari nel 2019-2020.

Il consumo di suolo pro capite 2019-2020 è di 0,47 metri quadri per abitante l’anno; la densità di consumo di suolo 2019-2020, infine, nella provincia di Taranto tocca 1,09 metri quadri per abitante l’anno.

Il Comune della provincia di Taranto con la percentuale di suolo consumato nel 2020 più alta è Leporano (28,2). Seguono: Pulsano (23,6); Taranto (21,5); Monteparano (20,2); Carosino (17,3); San Giorgio Ionico 16,5); Monteiasi e San Marzano di San Giuseppe (15,7); Statte (15,2); Sava (13,2); Torricella (12,6); Fragagnano (12,1); Roccaforzata (11,1); Lizzano (11); Manduria (10,8); Faggiano (10,4); Maruggio (10); Grottaglie (9,9); Martina Franca, Montemesola e Palagiano (8,7); Palagianello (8,5); Massafra (8,1); Avetrana (7,6); Crispiano (6,4); Ginosa (5,8); Mottola (5); Castellaneta (4,4); Laterza (4,3). Il suolo consumato nel 2020, espresso in ettari, vede Taranto al primo posto con 5.306 (suolo consumato pro capite 2020: 277,70 metri quadri per abitante; consumo di suolo pro capite 2019-2020: 0,53 metri quadri per abitante l’anno; densità consumo di suolo 2019-2020: 4,09 metri quadri per abitante l’anno); Martina Franca con 2.566; Manduria con 1.925; Ginosa con 1.080; Castellaneta con 1065; Mottola con 1056; Massafra con 1.025; Statte con 1.013. Leporano e Pulsano, che sono sul podio dei Comuni della provincia con la più alta percentuale di suolo consumato, nel 2020 hanno consumato rispettivamente 427 e 426 ettari di suolo.

L’incremento di consumo annuale netto del suolo rispetto al 2019 posiziona il Comune di Taranto in vetta con 10,10 ettari in più rispetto all’anno precedente, seguita da Martina Franca (2,28), Statte (1,84), Grottaglie (1,74), Manduria (1,63); Leporano (1,39); Sava (1,29) e Castellaneta (1,17). In tutti gli altri Comuni l’incremento è lieve, se non in linea con il 2019. Il Comune che ha sacrificato meno suolo nel 2020 è quello di Roccaforzata, con 68 ettari. Lo studio fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici. I dati di quest’anno confermano la criticità del consumo di suolo nelle zone periurbane e urbane, in cui si rileva un continuo e significativo incremento delle superfici artificiali, con un aumento della densità del costruito a scapito delle aree agricole e naturali. Nell’ultimo anno, quasi due metri quadrati ogni secondo di aree agricole e naturali sono stati sostituite da nuovi cantieri, edifici, infrastrutture o altre coperture artificiali.

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