La Commissione Ue al Lussemburgo
"Non possiamo imporre le cessioni alla società"

La Commissione Ue al Lussemburgo "Non possiamo imporre le cessioni alla società"
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Mercoledì 18 Aprile 2018, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 17:39
La Commissione Ue «non impone»
cessioni di attività «specifiche», ma «analizza quelle proposte
dalle imprese e valuta se rispondono alle preoccupazioni
identificate dalla concorrenza». Lo ha detto un portavoce
dell'antitrust europeo rispondendo a chi gli chiedeva un
commento sulla lettera che il Lussemburgo ha inviato a Bruxelles
sul caso Ilva-ArcelorMittal. «Capiamo che quando una fusione
porta ad un disinvestimento questo possa essere fonte di
incertezza e preoccupazione per le aziende e i lavoratori, ma
l'obiettivo della Commissione è di assicurare che ogni asset
ceduto continui ad esercitare concorrenza sulle aziende che si
fondono», ha detto il portavoce.  L'antitrust europeo ribadisce
che l'analisi della fusione Ilva-ArcelorMittal è ancora «in
corso», e che la scadenza legale per la decisione è il 23
maggio. «Non possiamo predire il risultato, non abbiamo preso
una decisione finale», ha detto il portavoce che non conferma le
indiscrezioni circolate sulla stampa circa un via libera alla
fusione già accordato. «Nei procedimenti di fusione è responsabilità delle aziende
coinvolte affrontare i dubbi sulla concorrenza identificati
dalla Commissione», che poi valuta i rimedi sulla base dei
feedback del mercato. Ma i riedi sono sempre «una scelta
commerciale delle aziende». La Commissione ovviamente non ha alcun interesse a far
chiudere gli stabilimenti Ilva in Belgio e Lussemburgo, anzi, lo
riterrebbe controproducente dal punto di vista della concorrenza
che diminuirebbe, rafforzando ArcelorMittal. Per questo
Bruxelles sottolinea che «approveremo i rimedi proposti solo se
saremo convinti che gli asset ceduti continueranno ad essere
operati su base duratura e sostenibile nelle mani del nuovo
proprietario. E non approveremo una cessione dove ciò non venga
assicurato».
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