Clementine a prezzi scontati: c'è allarme tra i produttori

Clementine a prezzi scontati: c'è allarme tra i produttori
Clementine a prezzi scontati: c'è allarme tra i produttori
di Lucia J. IAIA
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Martedì 9 Novembre 2021, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 09:52

L'allarme che le associazioni di categoria stanno lanciando da giorni delinea una situazione davvero emergenziale. Se da un lato, gli agrumi sono qualitativamente buoni, dall'altro le grandini primaverili e la siccità estiva ne hanno fortemente condizionato la quantità. Eppure, a fronte di un prodotto sano e al contempo, scarso non si prevede nulla di positivo sui mercati. La domanda infatti, viene soddisfatta dai prodotti stranieri, soprattutto dalla Spagna e dal Sudafrica, mentre quelli locali restano al palo nel legittimo tentativo da parte dei produttori di ricavare un giusto profitto, soprattutto dopo due annate da dimenticare.
Una situazione questa che, evidentemente, comincia a provocare preoccupazioni e proteste.

La protesta degli agricoltori

Per Cia Agricoltura, l'unico modo per sopravvivere è quello di incentivare il mercato ambulante, «per non essere schiacciati dalla grande distribuzione organizzata», l'associazione di agricoltori, ricordando l'approvazione in consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare, sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari.
«Ci si augura che sia un primo passo contro la speculazione sui prezzi. Da un primo monitoraggio che abbiamo svolto, i prezzi alla vendita sono troppo bassi sui banchi della grande distribuzione per il moltiplicarsi delle campagne sottocosto: una vera e propria speculazione determinata anche dall'assurdo fenomeno di quella che viene chiamata asta a doppio ribasso», spiegano Pietro De Padova e Vito Rubino, rispettivamente presidente e direttore di Cia Agricoltori Italiani Due Mari.
Un problema che, secondo De Padova e Rubino, si paventa con «la vendita sottocosto attraverso le offerte a prezzi stracciati anche di primizie, nel corso della quale i fornitori sono chiamati a presentare la loro offerta al prezzo più basso e, nel corso di una seconda asta, a presentare un ulteriore ribasso sulla base del prezzo risultato inferiore nella fase precedente». Dunque, a rimanere schiacciati sarebbero i piccoli produttori che, pur di guadagnare qualcosa sarebbero costretti ad accettare compromessi non proprio vantaggiosi.

Chi ci guadagna

«Ad avere il margine di guadagno è sempre la grande rete di supermercati e discount che mette negli scaffali prodotti alimentari a prezzi super scontati rileva De Padova a rimetterci sono sempre i produttori, costretti a subire contratti a cifre troppo ridotte che non coprono nemmeno i costi di produzione. Un sistema, quello degli abbassamenti esagerati dei prezzi, che spreme gli agricoltori e alimenta la catena dello sfruttamento delle imprese e, in sostanza, distrugge la filiera»
Sono molte dure le parole di Cia Due Mari che tende la mano agli agricoltori. «Consigliamo loro di aspettare a vendere, in quanto sia la qualità che la quantità potrebbero meglio apprezzarsi visto anche l'allungarsi dei tempi di maturazione. Le vendite sottocosto, che non consentono all'agricoltore di coprire neanche i costi di produzione provocano pesanti distorsioni e speculazioni che, senza dubbio, aggravano i pesanti squilibri lungo la filiera nella distribuzione del valore», evidenzia la Cia.

D'altra parte, si tratta di questioni che non riguardano ovviamente solo la vendita del prodotto ma anche la fase di raccolta. «Siamo molto preoccupati ammette De Padova - per i risvolti sociali che si possono avere in alcune aree della regione dove si può alimentare la catena di sfruttamento, che nessuno vuole. I produttori di clementine pugliesi non potranno più sostenere una campagna in perdita. Se così sarà, assisteremo alla definitiva distruzione del patrimonio agrumicolo regionale».
Una possibile soluzione al cortocircuito in atto sembra coinvolgere direttamente la distribuzione del prodotto, con lo scopo di esaltare l'identità degli agrumi locali anche attraverso campagne promozionali. «Continueremo questa nostra battaglia promette Cia Agricoltori Italiani Due Mari - coinvolgendo i cittadini-consumatori con un monitoraggio costante dell'andamento del mercato». Ed infine, occhi puntati contro chi strozza i piccoli produttori. «Vogliamo smascherare chi li danneggia», garantiscono De Padova e Rubino.
 

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