Circuiscono anziano per appropriarsi dei suoi beni: a Taranto, ai domiciliari una badante e il suo compagno

Circuiscono anziano per appropriarsi dei suoi beni: a Taranto, ai domiciliari una badante e il suo compagno
2 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Ottobre 2021, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 21:26

Avrebbero circuito un pensionato ultraottantenne, oltretutto affetto da un deficit cognitivo, con l'obiettivo di appropriarsi dei suoi beni, tra cui un appartamento e circa 200mila euro. Per questo una donna che si occupava dell'anziano come badante, e il suo compagno col quale conviveva, sono stati arrestati e posti ai domiciliari nel corso di una operazione congiunta della Polizia e della Guardia di finanza di Taranto.

I fatti

Personale della Polizia di Stato e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto hanno dato esecuzione a provvedimenti di sequestro preventivo per oltre 200.000 euro e ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di una coppia di soggetti di nazionalità italiana, tra cui una donna che svolgeva funzioni di “assistente familiare” sin dal 2018 a favore di un ultraottantenne tarantino, pensionato della Marina Militare, vedovo senza figli, affetto peraltro da deficit cognitivo.

Le indagini, condotte inizialmente dalla Squadra Mobile della Questura di Taranto su delega della Procura della Repubblica di Taranto, sono scaturite dalla denuncia di una nipote dell’anziano, alla quale la “badante” dello zio, una volta guadagnata la fiducia e la familiarità dell’assistito aveva nel tempo mostrato di non gradire le visite dei parenti all’uomo, fino ad intimare alla nipote di non avvicinarsi allo zio, impedendo l’accesso in casa e “bloccando” peraltro il contatto telefonico della parente sul cellulare dell’uomo.

La badante, pur convivendo con un professionista tarantino, risultava coniugata in regime di comunione dei beni dal febbraio 2020 con l'anziano assistito (a insaputa dello stesso) che le aveva anche trasferito la nuda proprietà dell'appartamento di notevole pregio in cui l'anziano viveva. L'anziano era stato indotto anche a trasferire a titolo gratuito la propria auto al figlio della badante, ad acquistare un'ulteriore auto, a estinguere certificati di deposito infruttiferi postali per l'importo di 56mila euro e a chiudere il proprio conto corrente per l'apertura di un altro cointestato con la badante dal quale risultano prelevati ulteriori 94mila euro.

L'assistente familiare, peraltro, oltre a prelevare mensilmente e in contanti la pensione di 2mila euro, non appena accreditata sul conto dell'anziano, avrebbe poi utilizzato indebitamente carte di debito anche per pagamenti di bonifici per complessivi 81mila euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA