Ballottaggi, Palmisano vince a Ceglie (68%), a Latiano Maiorano confermato per 2 voti. De Donno vince a Tricase. Pecoraro nuovo sindaco di Manduria

Ballottaggi, Palmisano vince a Ceglie (68%), a Latiano Maiorano confermato per 2 voti. De Donno vince a Tricase. Pecoraro nuovo sindaco di Manduria
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Lunedì 5 Ottobre 2020, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 22:50
Verdetti ufficiali nei ballottaggi in provincia di Brindisi. Angelo Palmisano (Fratelli d'Italia e liste civiche), già vice primo cittadino uscente, è il nuovo sindaco di Ceglie. Già a metà dello scrutinio il distacco dalla sfidante, Giusy Resta (liste civiche) era apparso incolmabile. E alla fine dello spoglio, la conferma: Palmisano vince con il 66,92% (5.641 voti), contro il 33,08% (2.788 voti) dell'avvocato Resta.

Ha del clamoroso, invece, a Latiano, la conferma del sindaco uscente Cosimo Maiorano (centrodinistra) che mantiene la guida del Comune per appena 2 voti: 3.841 preferenze (50,01%). Lo sfidante, Claudio Ruggiero (Liste civiche), ha invece ottenuto 3.839 voti, pari al 49,99%. Le urne si sono chiuse alle 15. Bassa e al di sotto del 50% l'affluenza alle urne a Ceglie: il 46,12%, rispetto al 60,38% del primo turno. Più alta a Latiano, dove si sono recati alle urne il 61,43% degli elettori aventi diritto, a fronte del 72,28 del primo turno.

In provincia di Lecce, Antonio De Donno è il nuovo sindaco di Tricase. Con il 52,06% delle preferenze e 4.471 voti il candidati sostenuto dal Pd e dalle liste "Siamo Tricase”, “Tricase responsabile” e “Tricase futuro comune”, ha avuto la meglio sullo sfidante Carmine Zocco, anch’egli espressione del centrosinistra e in corsa con le liste "Tricase Città democratica", "Tricase Coraggiosa" e "Tricase è Bella".

Nel Tarantino, Gregorio Pecorare è il sindaco di Manduria. Con uno scarto di due punti di scarto e 6.974 preferenze il candidato del Movimento 5 Stelle ha superato sul filo di lana Domenico Sammarco, 6.555 voti, in corsa per il Pd e il centrosinistra.

Ma in Puglia il «derby» tra Dem e M5S alle Comunali è finito in parità, sul risultato di 1 a 1, perché ad Andria ha vinto al ballottaggio con il 58,87% dei voti Giovanna Bruno che si è imposta sul pentastellato Michele Coratella (41,13%): l'espondente del centrosinistra ha, quindi, confermato l'esito del primo turno, quando aveva raccolto il 38,10% dei voti contro il 20,74% del suo avversario. La scorsa settimana sia il ministro Luigi Di Maio che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si sono spesi in prima persona recandosi ad Andria per sostenere la candidatura dei propri «alfieri». Il centrosinistra torna, così, a governare uno dei tre capoluoghi della Bat dopo nove anni di amministrazione targata centrodestra. È la prima volta nella sua storia che Andria sceglie una donna per la guida di Palazzo di Città, nel 2008 Bruno aveva ricoperto il ruolo di assessore ai Lavori pubblici nella giunta guidata dal sindaco Vincenzo Zaccaro. «Questa città ha recuperato il senso di comunità, abbiamo seminato bellezza e stiamo raccogliendo bellezza», ha detto la vincitrice nel suo comitato elettorale. «Questa è una città - ha aggiunto - che si è messa in cammino in un momento in cui non era scontato. Andria negli ultimi anni è stata maltrattata e questo è un punto in favore di tutta la città, ora bisogna rimettere la comunità in carreggiata, in tutte le sue componenti, si riparte dalle persone, che vanno accolte e servite».



 
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