Proteggere gli ospedali dal virus e dalla disperazione: il lavoro di Beniamino, guardia giurata premiata da Mattarella

Proteggere gli ospedali dal virus e dalla disperazione: il lavoro di Beniamino, guardia giurata premiata da Mattarella
di Nazareno DINOI
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Giovedì 4 Giugno 2020, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Trentanove anni, quattro figli e il titolo fresco fresco di “Cavaliere al merito della Repubblica” da incorniciare sulla parete più in vista della casa. È Beniamino Laterza, di Taranto, guardia giurata dell'Istituto di vigilanza Vis Spa, tra i 57 “eroi” italiani che hanno ricevuto l'onorificenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per essere stati protagonisti nella lotta contro il Covid-19.

Il tarantino Laterza, non è un angelo con il camice bianco, ma uno con la divisa blu, pistola nella fondina e una rivendicazione: «Nulla da togliere ai medici e infermieri che hanno fatto e stanno facendo tantissimo contro questo maledetto virus, ma anche noi vigilanti facciamo parte del sistema stando con loro in prima linea». Sano orgoglio corporativo che gli è valso il riconoscimento che rientra tra le categorie dell'Ordine al merito assieme agli Ufficiali, Commendatori, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce. «Questo titolo non è solo per me, ma è per tutta la categoria che rappresento e per i miei colleghi ai quali lo dedico come lo dedico alla mia famiglia», precisa quasi commosso l'incredulo vigilante.

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Tutto è partito da una lettera che Laterza ha scritto al presidente Mattarella il 22 aprile scorso. Il nuovo Cavaliere al merito della Repubblica è uno dei circa trecento agenti di guardia giurata dell'Istituto di Vigilanza Vis Spa che ogni giorno garantiscono la sicurezza delle presidi sanitari dell'intera Asl ionica. «Con i miei colleghi spiega Laterza giriamo in tutti gli ambulatori e agli ospedali dove rappresentiamo il primo sbarramento». Le loro funzioni, come fa sapere il Cavaliere, vanno spesso al di là della vigilanza fine a sé stessa. «Mi è capitato lavorando all'ospedale Moscati di Taranto dove ci alternavamo tra l'ingresso principale, la tenda triage dove si effettuano i tamponi e i reparti Covid, di dover affrontare la disperazione di una signora che non si rassegnava a stare lontana dal marito ricoverato perché positivo al coronavirus. Mi sono immedesimato il lei, non lo vedeva da 40 giorni, allora racconta il vigilante - l'ho presa in disparte e le ho parlato dei miei problemi, di mia madre malata oncologica che combatte contro la malattia e della fiducia che deve avere e che prima o poi il marito ce l'avrebbe fatta».

Insomma, non solo vigilanza ma anche sostegno psicologico quando occorre. «Quel giorno - confessa Laterza - ho amato il mio lavoro e sono tornato a casa con una soddisfazione in più». La notizia è stata accolta con gioia dalla direzione dell'Istituto di vigilanza Vis e con l'orgoglio di tutti i colleghi del Cavaliere. «L'onorificenza va a tutti loro, da solo non mi sento di meritarlo, davvero», insiste imbarazzato il trentanovenne papà di quattro figli ancora piccolissimi (il più grande ha 11 anni, il più piccolo 7 mesi). Laurea in Scienze della comunicazione nel cassetto e vigilante per necessità, non pensava che proprio quest'ultima professione lo dovesse portare così in alto. Felice per lui anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che sulla sua pagina Facebook ha dedicato un post all'eroe con le stellette. «La Puglia abbraccia e ringrazia Beniamino Laterza - si legge - simbolo di una categoria, quella delle guardie giurate, esposta in prima linea nella guerra al virus».

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