Caso Manduria, il giudice: «Famiglie incapaci di educare i giovani»

Caso Manduria, il giudice: «Famiglie incapaci di educare i giovani»
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Venerdì 3 Maggio 2019, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 14:07
Durissime le parole e i giudizi riservati alla "banda degli orfanelli" - come si facevano chiamare - dal gip del tribunale ordinario Rita Romano, che ha deciso sul carcere per i due maggiorenni coinvolti nelle violenze. Durissime, anche nei confronti delle famiglie dei ragazzi, che questa mattina sono stati arrestati e accompagnati in carcere.

«Stano - si legge nell'ordinanza - è stato fatto oggetto di un  trattamento inumano e degradante, braccato dai suoi aguzzini, terrorizzato, dileggiato, insultato anche con sputi, spinto in uno stato di confusione e disorientamento, costretto ad invocare aiuto per la paura e l'esasperazione di fronte ai continui attacchi subiti e, di più, ripreso con dei filmati (poi diffusi in rete nelle chat telefoniche) in tali umilianti condizioni».

«La misura della custodia cautelare in carcere - aggiunge il giudice Romano - appare sostanzialmente adeguata alla gravità dei fatti, avendo gli indagati dimostrato notevole inclinazione alla consumazione di reati, totale inaffidabilità e completa assenza di freni inibitori».

E ancora: Romano è convinta che il carcere sia necessario per evitare che simili violenze si ripetano e, scrivendolo, sottolinea come i nuclei familiari dei due indagati «hanno dato prova di incapacità a controllare ed educare i due giovani». Da qui la decisione di escludere la concessione degli arresti domiciliari.

 
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