Caro bollette: le imprese tarantine si uniscono in un tavolo permanente

La sede della prefettura di Taranto a Palazzo del Governo
La sede della prefettura di Taranto a Palazzo del Governo
di Lucia J. IAIA
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 15:42

La tensione sale. Il caro- bollette e i costi esorbitanti delle materie prime preoccupano le aziende, in gran parte già fortemente gravate dalla pandemia. Ed è proprio per fronteggiare l’ennesima emergenza che le associazioni tarantine di Confartigianato, Confagricoltura, Confapi, Confesercenti, Cia, Claai, Copagri, Upalap, Casaimpresa e Unsic hanno chiesto un incontro urgente con il prefetto di Taranto, Demetrio Martino e con il Commissario della Camera di commercio jonica, Gianfranco Chiarelli. 

Le dichiarazioni


«Nessuno può restare a guardare, tutti devono darsi da fare ad ogni livello», precisano in una nota, rimarcando la gravità della situazione attuale. Dal 21 settembre, hanno costituito un tavolo di confronto permanente e provano ad agire in gruppo, sperando di ottenere ascolto e magari, portare a casa qualche risultato. «Abbiamo iniziato ad incontrarci sistematicamente – spiegano i rappresentanti delle associazioni - con l’impegno di farci carico delle criticità che interessano tutti per confrontarci con la prefettura, i sindaci, i consiglieri e gli assessorati regionali e comunali, la Camera di commercio, il mondo del credito, per rappresentare le particolarità territoriali della crisi e ricercare soluzioni, agevolazioni e ristori a livello locale che pur rappresenterebbero un auspicato segnale di attenzione per il tessuto economico tarantino». 
La sensazione di sprofondare in un baratro, dal loro punto di vista, è concreta. «Intendiamo rappresentare lo stato di emergenza che sta dilaniando il territorio tarantino nei settori del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, già provati da numerose difficoltà socio-economiche e dove la media e piccola impresa ha un peso rilevante in termini economico-occupazionali». 

Gioco di squadra


Il fatto che si punti ad un gioco di squadra, come confermano alcuni rappresentanti di categoria, è già di sé un aspetto inedito. «La crisi di portata storica che, ovviamente sul territorio tarantino, vede triplicati gli effetti deve spingere le parti sociali ad agire insieme nel confronto con le varie istituzioni locali e regionali in nome degli interessi della comunità e delle imprese, che stanno pagando un prezzo troppo alto per la crisi che sta colpendo tutti i settori, nessuno escluso», evidenziano. 
I problemi immediati con cui fare i conti sono diversi e tutti, al contempo, molto seri. «L’incremento dei prezzi dell’energia elettrica, del gas, del carburante, delle materie prime, dei costi di produzione, come ad esempio quelli per gli imballaggi negli ultimi 12 mesi – spiegano le associazioni tarantine - ha causato rincari davvero pazzeschi, alimentati da fattori oggettivi e dalla forte spinta della speculazione.

Inoltre, la mancanza di liquidità sta impedendo alle imprese la corretta gestione dell’indebitamento finanziario, con le letali conseguenze che ne derivano». 

L'appello: chiesto un incontro al prefetto


Una corda questa che, come avvertono gli stessi imprenditori, potrebbe presto spezzarsi. «Fino a questo momento, la maggior parte delle imprese sono impegnate a limitare al massimo lo scarico dell’incremento dei costi sui prezzi al consumo, preferendo lavorare in perdita per non allontanare i clienti, ma questo non può durare oltre». Si teme, a dire il vero, anche un’escalation di proteste se non si interverrà con aiuti concreti. «Le misure sinora adottate a livello nazionale non si sono rivelate risolutive per le imprese ioniche che hanno la necessità di operare con maggiore respiro ed è molto probabile il rischio di ritrovarsi nei prossimi mesi in una situazione molto difficile con la rimessa in discussione di quegli equilibri di pace sociale rappresentati dagli accordi tra imprese e sindacati».

L’appello, comunque, è quello di evitare il conflitto e puntare, invece, su un percorso unitario. «In questo momento storico molto delicato – concludono i rappresentanti delle diverse sigle - è senza dubbio importante unire le forze e gli intenti in un territorio tarantino, sinora avulso da individualismi e da divisioni». 

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