Si rompe la caldaia, il sindaco chiude la scuola: 400 alunni a casa

Si rompe la caldaia, il sindaco chiude la scuola: 400 alunni a casa
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Mercoledì 1 Febbraio 2023, 21:56

Si blocca la caldaia e circa 400 alunni del plesso San Giovanni Bosco a Mottola, in provincia di Taranto, saltano le lezioni. Martedì scorso i dirigenti scolastici Nicola Latorrata e Luigi Sportelli hanno richiesto all’amministrazione comunale, un intervento urgente per la risoluzione del problema di malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento della scuola.

La decisione del sindaco

In quella struttura, da qualche tempo, si appoggiano anche alcune classi del plesso Dante Alighieri (attualmente interessato da alcuni lavori in corso, di efficientamento sismico) dell’istituto comprensivo Alessandro Manzoni. Acquisita la richiesta del dirigente scolastico, il Comune ha tempestivamente interessato una ditta specializzata, al fine di individuare la causa del problema all’impianto termico e ripristinarne il funzionamento. In attesa della risoluzione del guasto, l’ente comunale ha sentito i dirigenti scolastici, concordando la chiusura del plesso San Giovanni Bosco, fino alla risoluzione del problema.

Chiusura necessaria, vista la mancanza di qualunque soluzione immediata utile a garantire il riscaldamento adeguato delle aule. Così il sindaco Giampiero Barulli, ieri mattina ha firmato l’ordinanza di chiusura del plesso San Giovanni Bosco.

Le critiche

Critico il circolo cittadino “David Maria Sassoli” del Partito democratico che, in una nota, ha denunciato la gestione delle strutture scolastiche, da parte dell’amministrazione comunale che, da oltre sei anni, è alla guida della città.
Il Pd evidenzia «come il tempo perso negli ultimi due anni, non può essere certo sopperito dall’encomiabile impegno dell’attuale assessore Giuseppe Scriboni». E chiede un consiglio comunale per esaminare queste problematiche. Nel frattempo, invoca un tavolo con tutti i soggetti interessati, per chiarire gli interventi in corso e da attuare e per illustrare l’utilizzo, fin qui, dei fondi destinati ai lavori alle strutture scolastiche.
Dal Pd ricordano che i lavori alla Dante hanno prodotti tanti motivi di tensione, «inerti per due anni e ancora oggi non vi è chiarezza; con la Provincia non si è risolta la questione delle classi ubicate nella Perasso, che sono costretti a convivere con i lavori; la vicenda della caldaia della Dante e ora alla San Giovanni Bosco – aggiunge il capogruppo Dino Rogante – ci dice che è inammissibile privare, per inadempienze ripetute, i bambini della frequenza scolastica».
Il Pd, infine, chiede chiarezza al sindaco, facendosi garante dell’apporto di tutti per la risoluzione dei problemi, perché «la scuola è un bene comune».

A.Pic.

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