Blitz dei carabinieri nelle campagne: presi tre caporali

Blitz dei carabinieri nelle campagne: presi tre caporali
di Lucia J. IAIA
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Giovedì 4 Luglio 2019, 11:08
La task force istituita dal comando provinciale dei carabinieri di Taranto contro il caporalato colpisce ancora. E la raffica di controlli nelle campagne conferma quanto sia incisiva l'attività messa in atto dalle forze dell'ordine.

Lo sfruttamento nei campi è, ad oggi, una piaga con cui in questo versante della provincia e non solo, continua a fare i conti. Certamente però, le azioni di controllo e repressione stanno, pian piano, facendo emergere il problema, in tutta la sua urgenza e gravità. Ieri infatti, l'ennesimo arresto.

Questa volta, nella rete dei militari sono finiti tre caporali, un 47enne di Sava, un 40enne marocchino domiciliato a Maruggio, un 24enne rumeno domiciliato a Sava. I tre sono stati individuati dai carabinieri della stazione di Torricella che, in collaborazione con i colleghi di Castellaneta, del nucleo ispettorato del lavoro (Nil) e delle stazioni di Ginosa, Talsano e Crispiano hanno puntato i riflettori su una brutta storia di sfruttamento del lavoro nero ed irregolare.

Situazioni al limite dell'umanità dove, i malcapitati erano costretti a lavorare duramente e per molte ore al giorno senza le più elementari norme contrattuali, di salute e di sicurezza sul lavoro. In particolare, i tre caporali intercettavano manodopera, prettamente straniera, per la raccolta delle angurie e quando ieri, sono stati rintracciati in alcuni terreni agricoli nella località Salete, agro del comune di Maruggio, per loro è stato difficile negare l'evidenza.

Nel corso degli accertamenti da parte dei carabinieri, sono emerse le condizioni di sfruttamento a cui i lavoratori erano sottoposti, con retribuzioni nettamente al di sotto dei livelli contrattuali previsti. Inoltre, nell'ambito dello stesso blitz, è stato denunciato in stato di libertà, alla procura della Repubblica del capoluogo jonico, un 42enne di Taurianova, in quanto conduttore dei terreni sottoposti al controllo.

Per lui, sono scattate sanzioni amministrative salate, pari ad oltre 85mila euro ed ammende per oltre 35mila euro, oltre alla sospensione dell'attività imprenditoriale. Per i tre caporali è stata infine, disposta la misura restrittiva degli arresti domiciliari e dovranno tutti rispondere dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Sulla vicenda di cui, da ieri, si discute nella piccola comunità maruggese, ha parlato anche il sindaco, Alfredo Longo, che ha condannato duramente l'accaduto. «Sono molto contento e soddisfatto del lavoro svolto dalle forze dell'ordine in questo campo. Spero che continuino a vigilare sulle condizioni di salute e contrattuali dei lavoratori, indipendentemente dal loro impiego nei campi o in altri settori».

«A mia memoria precisa il sindaco - non ricordo episodi simili in questo territorio ma l'arresto di questo marocchino residente nel nostro comune mi fa però pensare che, probabilmente, c'è uno sfruttamento soprattutto dei tanti migranti arrivati in questa zona. Si tratta di persone che, a causa del decreto sicurezza, pur di restare in Italia e non finire in reti peggiori e non delinquere, si accontentano di pochi spiccioli e vengono sfruttati da persone senza cuore. Il nostro è un territorio che non può accettare tali inciviltà. Quindi, da una parte spero che il fenomeno caporalato possa essere represso in maniera dura, ma che venga data anche una risposta seria ed umana da parte di chi ha indotto queste persone ad accettare condizioni così disumane».
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