Bernabé: «Con la decarbonizzazione compiremo una rivoluzione storica, Taranto sarà rilanciata»

Bermabè allo Smau di Taranto
Bermabè allo Smau di Taranto
di Nicola SAMMALI
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 05:00

Tra gli ospiti di Smau Taranto, al tavolo di lavoro su Industria 4.0 e trasformazione digitale dei processi, era presente anche il presidente di Acciaierie d’Italia Franco Bernabè. Ma è la decarbonizzazione il tema cruciale che investe il futuro della fabbrica e della città. Un processo che dovrebbe compiersi in dieci anni, con un investimento complessivo di 4,7 miliardi di euro (il piano industriale discusso al ministero dello Sviluppo economico a dicembre scorso, prevedrebbe anche il raggiungimento della sostenibilità ambientale nella produzione di acciaio, con il passaggio dal carbone all’idrogeno e con l’utilizzo di forni elettrici).

La svolta

«Dieci anni non è un periodo lungo, anzi è un periodo corto se noi andiamo a vedere i progetti di decarbonizzazione che sono in corso negli altri Paesi, parliamo del 2040, del 2050», ha spiegato Bernabè. «È un processo di una grandissima complessità ma che mobiliterà grandi risorse», ha poi aggiunto. «Capisco l’urgenza e l’esigenza di fare in fretta, però credo ci si debba rendere conto della complessità e anche della potenzialità che richiede tempi e sforzi giusti. Taranto ha bisogno di un ristoro per la sua eredità storica, per il contributo che ha dato all’industria italiana e questo ristoro può venire proprio dall’innovazione e dal potenziale che questa innovazione rappresenta. La decarbonizzazione è un processo storico che riguarda tutto il sistema industriale europeo e il sistema industriale italiano». Il presidente di Acciaierie d’Italia ha evidenziato un altro aspetto: «Forse non è ancora chiara la dimensione del cambiamento in atto, perché si parla di decarbonizzazione come se fosse un processo normale. In realtà la decarbonizzazione riguarda una rivoluzione radicale nel mondo dell’energia, che per 250 anni è stato caratterizzato da combustibili fossili abbondanti, a basso prezzo, e che non ha imposto l’esigenza di innovazioni tecnologiche. Oggi si apre la strada di un cambiamento profondo nel mondo dell’energia, che avrà nella tecnologia il suo fattore abilitante e proprio per la presenza storica dell’industria a Taranto e per le esigenze di sviluppo che l’industria ha a Taranto, io credo che Taranto sarà la città che ne beneficerà di più». 
Secondo Bernabè «l’industria ha segnato questo territorio, nel bene e nel male. Quello che io vedo è un potenziale, a Taranto, notevolissimo per quanto riguarda la decarbonizzazione perché c’è un’attenzione da parte delle grandi imprese, di startup, e questa iniziativa di Smau lo testimonia, e credo che nei prossimi anni si svilupperà un processo di innovazione tecnologica di cui beneficeranno non solo le imprese locali ma l’Università, l’imprenditoria, che verrà rilanciata».
La presenza di Acciaierie d’Italia a Smau Taranto ha un significato preciso: «Per noi l’innovazione rappresenterà nel corso dei prossimi anni uno dei fattori fondamentali di sviluppo. La presenza di Acciaierie d’Italia qui oggi rappresenta il riconoscimento del ruolo che il porto di Taranto ha sviluppato nel processo di innovazione.

C’è una grande dinamismo e una capacità di sviluppare idee innovative da parte dei giovani. C’è un potenziale che va sviluppato e che può creare grandi opportunità, nel rispetto dell’ambiente, nel rispetto della salute per una svolta che possa fare di Taranto un polo industriale innovativo».

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