Autotrasportatori in sciopero: proteste contro il caro-carburante in diverse località pugliesi. «Situazione insostenibile»

Autotrasportatori in sciopero: proteste contro il caro-carburante in diverse località pugliesi. «Situazione insostenibile»
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Martedì 22 Febbraio 2022, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 07:27

È in corso in diverse località della Regione una protesta degli autotrasportatori contro il caro-carburante e l'aumento dei costi autostradali con sciopero e presidio all'ingresso delle città. Le segnalazioni si susseguono in varie province, da Brindisi a Lecce. E in particolare a Taranto sulla statale 106. Numerosi tir sono incolonnati ai bordi della carreggiata e il traffico è rallentato. Lamentano l'impennata dei prezzi dei carburanti e dei costi di gestione che sta mettendo il ginocchio il settore e chiedono risposte al viceministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova.

Autotrasportatori in sciopero

Stanchi di aspettare risposte e stufi dei continui rinvii da parte del governo nazionale sulla questione hanno deciso di scendere in strada e incrociare le braccia. Come ben noto da un anno e mezzo i costi di gestione delle imprese di autotrasporto sono aumentate dell'80% (Carburante, Costi di manutenzione dei mezzi, pedaggi autostradali).

«Nella provincia di Taranto dove la situazione del comparto era già drammatica, dovuta ai pagamenti dei committenti a 90 e 120 giorni (vedi Accierie D'italia), e dove le imprese già da un paio di anni non riescono ad accedere a linee di credito per la gestione dei costi fissi, quest'ultima stangata rischia di uccidere le imprese», commenta il coordinatore regionale Stefano Castronuovo.

Una situazione non più sostenibile che Casartigiani Taranto aveva già preannunciato nelle scorse settimane. Con un aumento del 30% per gasolio e metano, il rifornimento di un camion, con un pieno stimato a circa 860 litri, la spesa media è di 250 euro in più oggi rispetto a gennaio. Inoltre è aumentato anche l’AdBlue, il prodotto antinquinamento, che da 0,33 euro è passato a 0,44 euro più iva al litro all’ingrosso. «Il metano è passato da 0,77 a oltre 2 euro al chilo.

Così siamo fuori mercato, perché il carburante rappresenta al momento il 50% del nostro fatturato. Lavoriamo a perdere», è il grido di allarme che Casartigiani aveva lanciato già lo scorso ottobre.

Parliamo di aumenti generalizzati di oltre il 25% in un anno, con maggiori costi per oltre 535 milioni di euro che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui già risicati margini di profitto delle aziende. Per voce di Giacinto Fallone, rappresentante della categoria degli autotrasportatori si chiedeva quindi un intervento immediato e urgente da parte delle istituzioni, al fine di “non decretare il fallimento di tante aziende italiane e tarantine”. Considerata la mancata attenzione per le difficoltà del settore, oggi gli autotrasportatori hanno deciso di scioperare

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