Discariche, potere alla Regione
togliendolo alla Provincia

Discariche, potere alla Regione togliendolo alla Provincia
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Mercoledì 25 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:14
Tema caldo della politica tarantina quello delle discariche. «È opportuno che la delega, in materia di gestione dei rifiuti e di concessioni autorizzative per la realizzazione e la gestione di impianti di smaltimento di rifiuti, compresa la valutazione di impatto ambientale, passi in capo alla Regione Puglia. A tal proposito, insieme ai colleghi Mario Pendinelli, Ruggiero Mennea e Mino Borraccino, ho presentato una modifica al testo dell’articolo 11 della legge regionale n°9 del 27 maggio 2016». Questo l’annuncio di Gianni Liviano, consigliere regionale.
Si arricchisce così di un nuovo capitolo la vicenda legata alle concessioni per la riapertura della discarica Vergine di Lizzano, ricadente nell’isola amministrativa del Comune di Taranto, e per l’ampliamento del terzo lotto della discarica La Torre-Caprarica a Grottaglie, con implicazioni gravi dal punto di vista ambientale e sanitario anche per il Comune di San Marzano di San Giuseppe, ai quali si aggiunge il recente via libera per la realizzazione a Massafra di un impianto per il trattamento dei fanghi provenienti dai depuratori e l’ulteriore nuova autorizzazione alla Italcave di Statte. «Taranto e il suo hinterland - sottolinea Liviano - non possono continuare ad essere gravate da decisioni fortemente impattanti per l’ambiente e la salute dei cittadini. Decisioni troppo spesso calate dall’alto che stanno trasformando il nostro territorio nella pattumiera della Puglia e dell’Italia».
Di qui la decisione di proporre, insieme a Mario Pendinelli del Gruppo Misto, a Ruggiero Mennea del Pd e a Mino Borraccino di Sinistra italiana, una modifica all’articolo 11 della legge regionale sulle disposizioni del processo di riordino previsto dalle leggi regionali in materia di competenze.
 
Anche perché, aggiunge Gianni Liviano, è sotto gli occhi di tutti il fatto che «gli organismi provinciali hanno dato evidenza di non voler ascoltare i cittadini del territorio.
Con questa richiesta di modifiche, inoltre, puntiamo a fare in modo che la Provincia di Taranto sia tirata fuori da qualsiasi logica di sussidiarietà alle crisi emergenziali di rifiuti delle altre province pugliesi, perché il territorio tarantino è fortemente penalizzato dal punto di vista ambientale dalla presenza di un colosso siderurgico, e dalle sue discariche, da un colosso del petrolio, da tre discariche di rifiuti speciali (Grottaglie, Vergine a Lizzano, Italcave a Statte), dall’inceneritore, prossimo al raddoppio, a Massafra».
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