Ascoli, ex carabiniere ucciso: i coniugi Spagnulo incastrati da un fotogramma e dai testimoni. Ha sparato lei?

Ascoli, ex carabiniere ucciso: i coniugi Spagnulo incastrati da un fotogramma e dai testimoni
Ascoli, ex carabiniere ucciso: i coniugi Spagnulo incastrati da un fotogramma e dai testimoni
di Luigi Miozzi
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Mercoledì 10 Giugno 2020, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 18:40

ASCOLI - Moglie e marito incastrati dalle telecamere (un fotogramma in particolare) e dalle testimonianze. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: a compiere una settimana fa l’omicidio di Antonio Cianfrone sono stati Giuseppe Spagnulo di 54 anni, operaio del Comune di Spinetoli e sua moglie Francesca Angiulli di 50 anni, (casalinga) entrambi originari di Taranto ma da 20 anni residenti a Pagliare.

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Nei loro confronti la Procura della Repubblica di Ascoli, sulla base di quelli che vengono definiti gravi e concordanti indizi di colpevolezza, ieri mattina ha emesso un provvedimento di fermo che è stato eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo di Ascoli intorno alle 15. Secondo un’ipotesi da accertare a sparare i quattro colpi al torace di Cianfrone potrebbe essere stata la moglie.
 
Giuseppe Spagnulo è stato rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto mentre Francesca Angiulli in quello di Castrogno di Teramo. Il reato ipotizzato nei loro confronti è di omicidio premeditato in concorso e porto di arma da fuoco. A distanza di neppure una settimana dall’agguato mortale, il procuratore della Repubblica Umberto Morti che sta coordinando l’inchiesta ha raccolto elementi decisivi per individuare i sospettati. 

Determinanti in tal senso sono state le immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza presenti nelle vicinanze del luogo del delitto. In un ristretto lasso di tempo in cui viene compiuto l’omicidio, le telecamere avrebbero ripreso il passaggio di una moto con due persone che sarebbe riconducibile a una di quelle di proprietà della coppia e che erano state poste sotto sequestro venerdì scorso nel corso di una perquisizione effettuata nell’abitazione dei coniugi Spagnulo venerdì scorso. Inoltre, i testimoni ascoltati subito dopo l’omicidio, avevano descritto i due assassini mentre si allontanavano con la moto come uno di corporatura più robusta alla guida e l’altro più esile seduto dietro sospettando che potesse essere una donna poichè sarebbe stato intravisto un ciuffo di capelli spuntare dal casco integrale. Descrizione che, anche in questo caso, ricondurrebbe alla coppia anche per i riscontri fatti sui caschi e su gli indumenti indossati dai killer e che probabilmente sarebbero compatibili con quelli rinvenuti nell’abitazione di Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli. A dare man forte all’ipotesi accusatoria avanzata dagli inquirenti anche i tabulati telefonici. I riscontri fatti nei giorni scorsi sulle utenze telefoniche riconducibili alle due persone fermate ieri, infatti, collocherebbero moglie e marito proprio nella zona della pista ciclabile nel momento del delitto.

A tutto ciò poi, si è aggiunta anche una certosina attività di comparazione delle immagini acquisite con i più avanzati sistemi di geolocalizzazione. Resta ora da chiarire il movente che ha armato la mano dei killer. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, soprattutto quella che tra la coppia e l’ex vice comandante della stazione dei carabinieri di Monsampolo potessero esserci dei vecchi rancori non del tutto sopiti, specie dopo la morte del figlio Antonio. Nel frattempo, Giuseppe Spagnulo e Francesco Angiulli hanno nominato come difensore di fiducia l’avvocato ascolano Alessandro Angelozzi che nella mattinata di oggi si recherà in carcere per confrontarsi con i suoi assistiti. Le complesse indagini sono state svolte con accuratezza e celerità dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Ascoli Piceno, con la partecipazione corale e qualificata di tutte le altre articolazioni dell’Arma provinciale ed in particolare il nucleo operativo, la compagnia di San Benedetto, la stazione di Monsampolo e della sezione di polizia giudiziaria della Procura. 

Fondamentale è stata anche la condivisione di informazioni e spunti investigativi con la squadra mobile della polizia di Stato e la collaborazione col comando provinciale guardia di finanza che ha messo a disposizione hardware e software per le analisi sugli apparati informatici e le proprie competenze per gli accertamenti patrimoniali. Nei prossimi giorni si svolgerà l’udienza di convalida del fermo della coppia e della corrispondente verifica da parte del giudice per le indagini preliminari sulla solidità del quadro indiziario e sulla sussistenza di esigenze cautelari. 

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