L'arcivescovo Santoro alla celebrazione di San Cataldo: «Crisi ambientale, lavorativa e sociale: a Taranto tempi difficili»

L'arcivescovo Santoro alla celebrazione di San Cataldo: «Crisi ambientale, lavorativa e sociale: a Taranto tempi difficili»
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Martedì 10 Maggio 2022, 20:39 - Ultimo aggiornamento: 21:02

«Ciascuno implori da Dio il dono della pace, pace sull'Ucraina, pace per il mondo intero». Così l'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro nel suo messaggio alla comunità in occasione della processione a terra del patrono San Cataldo, che si è svolta oggi dopo quella in mare di domenica scorsa. L'arcivescovo ha parlato poi di Taranto sottolineando che «non viviamo tempi facili in questa città. Negarlo sarebbe una grave omissione. La crisi ambientale, lavorativa, sociale, le molteplici povertà, i morti sul lavoro. Vorrei rinnovare l'invito a non avere paura, a ciascuno l'esortazione di rimboccarsi le maniche nel proprio ambito, con coscienza, con amore disinteressato, con responsabilità. Vorrei dire ad ognuno: il cambiamento comincia da te».

Disorientamento e perdite

«Abbiamo sperimentato tutto il disorientamento per il Covid - ha aggiunto - e quanti cari abbiamo perso in questa pandemia.

Ora ci hanno raggiunti immagini di guerra che pensavamo relegate nei racconti del passato. Eppure sono vere e documentate come quelle dell'ospedale oncologico pediatrico ucraino evacuato con quei bambini malati di cancro portati in salvo accompagnati dalle mamme».

Come «non rabbrividire - ha osservato mons. Santoro - vedendo le separazioni delle famiglie, i morti, i viaggi di tanta povera gente, specie anziani, verso luoghi sicuri? Tanti ucraini sono presenti nelle nostre comunità. Il male che accade nel mondo non può non riguardarci perché ci tocca da vicino, ci interpella e deve smuovere la nostra fede. A San Cataldo chiedo il miracolo di suscitare nel nostro cuore il desiderio di essere promotori di vita, annunciatori di pace, operai della giustizia». 

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