La confessione del nipote dopo l'omicidio dell'anziano: «Sono stato io»

La confessione del nipote dopo l'omicidio dell'anziano: «Sono stato io»
di Mario DILIBERTO
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Martedì 22 Febbraio 2022, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 14:35

«Sono stato io. Mio zio non lo meritava». La confessione del 38enne Antonio Taurino è piombata in un silenzio quasi surreale nella saletta del carcere in cui ieri, l'uomo accusato di aver assassinato il familiare ha ammesso pienamente le sue responsabilità. Lo ha fatto dinanzi al pubblico ministero Rosalba Lopalco, dopo giorni trascorsi in carcere, tormentato dal rimorso.
Ore di angoscia che alla fine lo hanno spinto a chiedere il confronto con il magistrato per raccontare la drammatica notte del 2 febbraio, quando è entrato nella casa del prozio Angelo Taurino, con l'intenzione di derubarlo. Una rapina culminata nel tremendo omicidio di quell'uomo di 84 anni, assassinato con numerose coltellate nel suo letto. Ieri mattina, quindi, il nipote ha reso piena confessione.

La confessione

Il giovane ha cancellato la sua iniziale versione, con la quale aveva sostenuto di essere innocente, a dispetto delle pesanti prove raccolte dai militari del nucleo investigativo che avevano portato al suo arresto. E in quattro ore, dinanzi al pm e alla presenza dell'avvocato Paolo Martino Rosato, ha raccontato l'assassinio commesso durante quella tremenda notte, indicando anche dove trovare l'arma del delitto e le altre cose che aveva portato via dalla casa del familiare. Durante il colloquio con il magistrato, il giovane ha alternato minuti di lucidità, a fasi di sconforto, scandite dal pianto a dirotto.

Ma non sono mancati momenti di vuoto, in cui il 38enne è sembrato quasi assentarsi. Nonostante questo ha avuto modo di spiegare al pm Lopalco le ore in cui è maturato il terribile delitto che ha sconvolto Maruggio.

Ha raccontato di aver visto lo zio la sera prima dell'omicidio. La vittima, come era abituata a fare, lo avrebbe accolto in casa e gli avrebbe anche dato venti euro. Una somma che, evidentemente, non bastava al giovane con problemi di tossicodipendenza. Nella notte, l'idea di intrufolarsi in quella casa per mettere le mani su altro denaro. L'anziano si sarebbe svegliato e lui avrebbe perso la testa colpendolo a ripetizione. Dopo il delitto, il giovane ha raccontato al pm di essere tornato più volte verso la casa, circostanza peraltro già emersa dalla visione delle immagini registrate da alcune telecamere della zona.

Ha aggiunto di essere entrato in casa solo l'ultima volta e di aver coperto il volto dell'anziano con un cuscino. Poi la decisione di dare l'allarme. La confessione di Taurino sembra sigillare le indagini e spinge verso una definizione rapida del procedimento a carico del 38enne. Già oggi i suoi legali, gli avvocati Martino Paolo Rosato e Maurizio Dinoi, rinunceranno alla discussione del Riesame che era già fissato per giovedì mattina in camera di consiglio.
 

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