Polemica a distanza tra Amati e il governatore Emiliano

Taranto, Polemica a distanza tra Amati e il governatore Emiliano

Il presidente della Regione Emiliano sabato a Taranto
Il presidente della Regione Emiliano sabato a Taranto
di Paola CASELLA
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 05:00

Le parole pronunciate sabato a Taranto dal presidente della Regione Michele Emiliano di chiusura totale ad ipotetiche alleanze con Azione ed Italia Viva ad ogni livello ha suscitato l’immediata reazione del consigliere regionale di Azione Fabiano Amati
«Prima - scrive sul suo profilo facebook, riferendosi al governatore - mette nel conto di potersi ricandidare (ahinoi!) a Presidente della Regione (eppure qualche mese fa aveva fintamente lanciato alla successione Antonio Decaro) e aggiunge di non poter accettare l’alleanza con Azione-Italia viva e con Amati e compagni. Poi dice che Azione è un partito avversario perché ha portato via dal Pd due consiglieri regionali. E chi sarebbero costoro? Ma che domande, sempre Amati e compagni». Amati poi commenta: «Come se le persone fossero di sua proprietà e col paradosso che prima ostacola tutte le nostre politiche per i pugliesi e contro i suoi giochi di prestigio e poi piange per l’abbandono».  

L'attacco

A seguire una frecciatina ad Emiliano per aver preferito ad Azione ed Italia Viva il Movimento 5 Stelle: «Continua dicendo di sostenere l’alleanza con i Cinquestelle, pur sapendo che Conte vuole distruggere il Pd».  Ad Amati non sono piaciute poi le parole sull’immunità penale prevista dal nuovo decreto Salva Ilva pronunciate da Emiliano sabato scorso a Taranto: «E finisce parlando dello scudo penale per l’ex Ilva, rimangiandosi quanto detto qualche giorno fa in un convegno con Carlo Calenda e confondendo le scriminanti con il principio costituzionale di colpevolezza».   Amati, infine, conclude: «Emiliano è ossessionato da noi e non ci vuole.

Che dire? Lo ringraziamo per la collaborazione inaspettata». 

La chiusura

La venuta di Emiliano a Taranto avrebbe, dunque, sancito il fallimento del progetto che puntava ad estromettere il Movimento 5 Stelle dalle alleanze con il centrosinistra per fare spazio ad Azione ed Italia Viva, forze politiche che finora si sono manifestate lontanissime nei loro programmi dalle istanze dell’elettorato di centrosinistra. Il primo tassello di questo disegno sarebbe potuto essere posto al Comune di Taranto, dove il sindaco Rinaldo Melucci aveva già revocato a Maria Luppino e a Mario Odone, del Movimento 5 Stelle, le rispettive deleghe.  L’occasione per Melucci per aprire la crisi erano state alcune dichiarazioni di Francesco Nevoli, referente degli iscritti del Movimento 5Stelle di Taranto, relativamente all’accordo di programma sull’ex Ilva, parole che al sindaco non sono sembrate in sintonia con la sua posizione.  Qualche giorno prima, infatti, Melucci aveva accolto con favore l’impegno del ministro Adolfo Urso ad aprire un tavolo per l’accordo di programma. Il rappresentante del M5S, invece, aveva poi spiegato che occorre essere prudenti e considerare ciò che verrà scritto in quell’accordo, essendo il contenuto un bene o un male per la città e non l’intesa in sé. Il consigliere regionale e comunale di Italia Viva Massimiliano Stellato, tra i congiurati che hanno fatto cadere in anticipo la precedente Amministrazione Melucci, organizzando poi il fronte  avversario con il centrodestra, si era detto pronto a sostenere il sindaco qualora avesse chiuso del tutto le porte ai 5Stelle. Emiliano sabato a Taranto ha ripristinato gli equilibri usciti dalle urne.

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