Quell'hotel era abusivo: ora il proprietario dovrà abbatterlo a proprie spese

L'immobile abusivo
L'immobile abusivo
di Massimiliano MARTUCCI
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Domenica 14 Novembre 2021, 05:00

Entro 90 giorni dal 5 novembre scorso l’albergo sorto nei pressi del cimitero di Martina Franca dovrà essere demolito, a spese del proprietario. Anzi, dovrà essere proprio lui a farlo, come indica una ordinanza dirigenziale pubblicata sull’albo pretorio, la numero 504 del 5 novembre scorso. 

La vicenda

A seguito della sentenza della Corte d’Appello di Taranto, risalente al 2017, il Comune ha inviato al titolare dell’edificio l’ordine di abbattere «a propria cura e spese», l’hotel «comunque dichiarato abusivo dalla Sentenza della Corte d’appello di Taranto n.175/2017». Il titolare dell’opera potrà fare ricorso e l’ordinanza dirigenziale potrà essere impugnata, ma se trascorsi i termini non si provvederà alla demolizione, potrà farlo il Comune «a spese dei responsabili dell’abuso». 
I fatti risalgono alla fine del 2010, quando la polizia mise i sigilli a quello che doveva essere l’Hotel Palace: un palazzo di sette piani e due interrati. L’opera, si legge anche nell’ordinanza dirigenziale, «è stata realizzata in totale difformità dal titolo abilitativo». Scrive il dirigente, spiegando la vicenda: «Nella sostanza, come del resto riportato anche nel parere pro veritate richiesto dall’Amministrazione comunale, al di là delle affermazioni del progettista (che parlava della realizzazione di piani interrati che in realtà non appaiono tali nemmeno all’esame visivo della struttura esistente), il risultato cui aspiravano i soggetti responsabili dell’abuso era quello di partire dall’esistenza di un modestissimo fabbricato a piano terra per realizzare una struttura di molti piani fuori terra, ossia di un manufatto che in nessun caso poteva ritenersi compreso nell’ambito di una ristrutturazione di fabbrica esistente». 
Nel 2007 con una D.I.A. si presentava l’opera che consisteva nella realizzazione di una civile abitazione, di poco più di duemila mc, salvo poi nel 2009 presentare un progetto di ampliamento, fuori terra, del 10%. La sentenza della Corte d’Appello, con la quale si confermava l’ipotesi accusatoria, è da ritenersi irrevocabile a seguito di dichiarazione di inammissibilità del ricorso per Cassazione. L’ordine di demolire è del 2017. Nel frattempo, però, la Corte d’Appello di Lecce, nell’estate del 2020, annulla la confisca dei beni al titolare dell’edificio. L’imprenditore, difeso all’epoca da Gianfranco Chiarelli, Vito Epifani, Luigi Esposito e Gaetano Vitale, ottenne la restituzione dei beni confiscati perché secondo i giudici leccesi non si poteva dimostrare che provenissero da attività illecite. 
A un anno dalla restituzione dei beni, tra cui l’hotel Palace, il Comune di Martina Franca ordina all’interessato di demolire l’edificio costruito. «Decorso infruttuosamente il termine fissato per la demolizione» si legge nell’ordinanza dirigenziale, «salvo diversa valutazione degli organi decisionali dell’Amministrazione, per la materiale esecuzione dell’intervento, l’Amministrazione potrà chiedere supporto al prefetto che, a sua volta potrà avvalersi del concorso del Genio militare, previa intesa con le competenti autorità militari e ferme restando le prioritarie esigenze istituzionali delle Forze Armate». 

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