Aeroporto di Taranto: non "partono" i lavori. E slitta al 2024 anche la fiera Mam

L'aeroporto di Taranto-Grottaglie
L'aeroporto di Taranto-Grottaglie
di Francesco OCCHIBIANCO
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Martedì 25 Aprile 2023, 06:00

 Due grossi investimenti per l'aeroporto di Taranto- Grottaglie “Marcello Arlotta”, uno risalente al 2019, di circa 7 milioni di euro, per il rullaggio e il piazzale di sosta degli aeromobili e l’altro di quasi 9 milioni di euro per il “terminal passeggeri”.

Per quest’ultimo i lavori di progettazione esecutiva e di ristrutturazione sono stati aggiudicati nel novembre scorso. In questo modo l’aeroporto dovrebbe essere pronto per affrontare nuove sfide e per poter esprimere al meglio la sua versatilità.

I ritardi


«Nei giorni scorsi - dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Renato Perrini - nell’aeroporto è stato effettuato un sopralluogo da parte della ditta aggiudicatrice dei lavori di restyling del “terminal passeggeri” con Aeroporti di Puglia e sembrerebbe ci sia un accordo per far slittare ulteriormente l’inizio dei lavori di ammodernamento a settembre, dopo lo svolgimento della fiera del “Mam” (Mediterranean aerospace matching). Se la circostanza fosse vera - continua Perrini - con i lavori che dovevano già essere iniziati da qualche mese, allora dobbiamo aggiungere un ulteriore e ingiusto ritardo nella gestione dei voli passeggeri». 
Il consigliere regionale di “Fratelli d’Italia” aggiunge: «Il tutto viene fatto per sottrarre al territorio il necessario servizio pubblico di mobilità, per dare la precedenza ad una fiera che prescinde dalla ristrutturazione del “terminal”. A questo punto - prosegue - chiedo formalmente al presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Maria Vasile di fornire opportuni chiarimenti in merito a questo ritardo, se ha trovato compagnie aeree per l’aeroporto e di metterlo per iscritto e con un sopralluogo da fare alla mia presenza. Il restyling e il “Mam” sono interventi ed eventi che non possono ostacolare la ricerca di vettori aerei passeggeri disponibili a volare su Taranto-Grottaglie. Cosa che da venti anni il gestore non fornisce al territorio per una sua esclusiva responsabilità». 

Rimandato il "Mam"


Il “Mam”, però, è stato rimandato al 2024. A confermarlo è stato il presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile il grottagliese Pierluigi Di Palma, avvocato dello Stato e dal primo luglio del 2021 alla presidenza dell’ Enac, l’ente del quale è stato anche, dal 1988 al 2003, direttore generale: «Il “Mam” è stato rinviato al prossimo anno, quindi non può essere interdittivo nella realizzazione dei lavori di restyling dell’infrastruttura».

Così Di Palma, che smorza i toni. Il rinnovato interesse per lo scalo, che il piano nazionale aeroporti definisce “di interesse nazionale” risale all’ottobre del 2019, durante l’assessorato allo sviluppo economico ricoperto da Cosimo Borraccino, quando si è dato inizio ai lavori sia del primo tronco della via di rullaggio (con uno sviluppo di 1500 metri, avente la funzione di collegamento tra la pista di volo e il piazzale) sia dell’ampliamento del piazzale di sosta degli aeromobili. Gli spazi e le funzioni aeroportuali sono stati così incrementati, passando da 17mila a 45mila metri quadrati. La riqualificazione del piazzale è stata attuata al fine di poter ospitare altri due stalli per il Boeing 737/800, per un totale di 5 aeromobili parcheggiati. Il nuovo sistema di rullaggio, inoltre, consentirà agli aeromobili di raggiungere i piazzali di sosta senza attese ed eventuali ritardi per le compagnie aeree e per i passeggeri, in caso di movimentazioni contemporanee.

Gli interventi e la polemica

Gli interventi, dunque, si sono resi necessari non solo per i voli turistici suborbitali e per le attività di sperimentazione dei velivoli a pilotaggio remoto (la cosiddetta area “test bed”), ma soprattutto per le attività dello spazio-porto, dell’industria aeronautica, dei servizi cargo e logistica e per le future attività dei voli civili. Perrini preme il tasto (dolente) che ha sempre contraddistinto la “vexata quaestio” circa la vocazione o meno dello scalo jonico ai voli civili di linea. «I tarantini - afferma il consigliere regionale del partito della Meloni - non possono più sopportare il mancato utilizzo dell’aeroporto per il traffico passeggeri. A maggior ragione - aggiunge - dopo che Aeroporti di Puglia ha riavviato l’aeroporto di Foggia con la compagnia aerea greca “Lumiwings” (“da” e “per” Milano, Verona, Torino e Catania), abbandonando Taranto e un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’intera provincia. Aeroporti di Puglia gestisce in concorrenza gli scali dello Stato ed è inammissibile che l’Enac, con il suo presidente Pierluigi Di Palma, non intervenga in favore dei viaggiatori tarantini. È ormai acclarato - conclude Perrini - che il gestore agisce indisturbato e fa di tutto per negare i voli passeggeri solo e soltanto ai tarantini dall’Arlotta, uno scalo dalle notevoli potenzialità, che soddisferebbe un ampio bacino di utenza, mettendosi al servizio anche delle regioni limitrofe, come la Basilicata e la Calabria». 

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