Nell'aula consiliare il crocifisso resta ai margini: «La maggioranza rema contro i valori cristiani»

Il municipio di Grottaglie
Il municipio di Grottaglie
di Francesco OCCHIBIANCO
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Sabato 22 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:24

Il crocifisso realizzato dal professor Angelo Peluso resterà appeso ad un lato della parete dell’aula consiliare e quindi non sarà spostato al centro, dove fu collocato il 16 ottobre del 1966 quando (alla presenza dell’allora ministro dell’Industria onorevole Giulio Andreotti, durante il mandato del sindaco Giuseppe Bagnardi) venne inaugurata la casa comunale e dove si trovava esposto fino a qualche anno fa. Inoltre, le sedute della massima assise continueranno a svolgersi da casa; infine, non ci sarà la commissione di garanzia e di controllo per il “caso Zimbaro” (riguardante la costruzione abusiva ubicata in “Piazza Unicef”, poi smantellata, di un’attività di ristorazione del consigliere comunale del gruppo “Noi ci siamo”).

Lo scontro

Sono state queste le tre decisioni prese dalla maggioranza che ha fatto valere la “forza” dei numeri. Vincenzo Lenti (“Fratelli d’Italia”) aveva presentato due mozioni, la prima sull’attuale «inopportuna collocazione del crocifisso» e la seconda sulla «modalità di svolgimento delle sedute consiliari», accompagnata dall’istanza di attivare una modalità “mista”, «con la presenza in aula dei consiglieri e con la possibilità di collegarsi in videoconferenza per quelli impossibilitati a partecipare». «La nostra richiesta sulla “centralità” del crocifisso», dichiara Lenti, «veniva incontro al sentimento cristiano di molti grottagliesi. Siamo rammaricati nell’aver constatato il voto contrario di alcuni esponenti della maggioranza che sono dichiaratamente devoti a san Ciro, del quale tra pochi giorni si svolgerà la festa. Inoltre, per lo svolgimento del consiglio», continua Lenti, «abbiamo proposto di applicare le medesime modalità previste per il personale delle pubbliche amministrazioni. In aula ci sono già le barriere protettive, quindi perché continuare a svolgere le sedute da remoto? Noi politici dovremmo dare sempre e per primi il buon esempio». Per la consigliera Maria Santoro (“Insieme per Grottaglie”) si registra «la totale mancanza di partecipazione attiva dei consiglieri di maggioranza che, pur di attenersi alle linee stabilite dal sindaco, remano contro i presunti valori cristiani che dicono di possedere. Un atteggiamento da sepolcri imbiancati.

Avevamo chiesto l’istituzione di una commissione per la spinosa questione “Zimbaro”, anche a tutela dello stesso consigliere, finalizzata a fare emergere eventuali responsabilità politico-amministrative di uffici e della politica. La maggioranza», continua Santoro, «è andata contro gli sbandierati principi di trasparenza». Per Francesco Donatelli (Pd) la bocciatura della commissione di controllo e garanzia è stata suffragata «da motivazioni insostenibili ed ipocrite. Qualcuno della maggioranza ha affermato che la commissione avrebbe esercitato un’interferenza nell’operato della magistratura. Invece avrebbe avuto lo scopo di fare chiarezza. Il consiglio “on line”», conclude Donatelli, «limita la possibilità per i cittadini di seguire i lavori. È un vantaggio per l’amministrazione».

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