Il Governo australiano: «Djokovic via». Ma il serbo fa ricorso: la decisione lunedì

Il Governo australiano: «Djokovic via». Ma il serbo fa ricorso: la decisione lunedì
Il Governo australiano: «Djokovic via». Ma il serbo fa ricorso: la decisione lunedì
di Marco Lobasso
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:52

È ormai un caso diplomatico quello di Novak Djokovic bloccato in Australia, dove avrebbe dovuto partecipare agli Australian Open, dopo che il suo visto è stato annullato perché non in regola con le norme anti Covid. Il tennista n.1 al mondo dovrà rimanere a Melbourne almeno fino a lunedì, quando un'udienza in tribunale deciderà sul suo ricorso contro l'espulsione e intanto resterà in isolamento in una struttura per irregolarì (tra l'altro malfamata, dove è noto che si pranza male e che ha acuito le frizioni tra le due nazioni).
Un «inaccettabile maltrattamento, una vergognosa caccia alle streghe», secondo le autorità serbe. Tensioni diplomatiche ma anche di piazza, da Melbourne a Belgrado e sui social dove pro e contro si fronteggiano da giorni. Novak Djokovic, che non ha mai voluto dichiarare se abbia ricevuto o meno il vaccino anti Covid, aveva annunciato con un post su Instagram che avrebbe partecipato agli Australian Open, in programma dal 17 al 30 gennaio, grazie ad una esenzione medica.
Giunto poi all'aeroporto Tullamarine di Melbourne sabato notte, si è visto bloccare dalla polizia di frontiera che ha sollecitato chiarimenti sulla sua esenzione senza i quali, ha poi incalzato il premier australiano Scott Morrison, sarebbe stato rimpatriato «sul primo aereo». Ricorso di Djokovic contro l'espulsione e ingiunzione provvisoria che congela la situazione fino all'udienza di lunedì.
Intanto, sul fronte opposto, l'eterno rivale Rafa Nadal lo ha bacchettato: «Djoko conosce le regole, e le conseguenze per chi non si vaccina». Regole non scevre di eccezioni, come quella concessa alla stella dell'Nba Kyrie Irving, ammesso a giocare a Indianapolis nonostante non sia vaccinato, dopo essere stato escluso da 35 partite. Insomma, un caos di cui proprio non se ne sentiva il bisogno.
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